ROMA – Le famiglie italiane che riescono a risparmiare sono ai minimi dal 2018. Lo riferisce la ricerca Acri-Ipsos, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda come la Costituzione riconosca il valore civico al risparmio.
Sale il pessimismo sull’economia e le prospettive future
La 23esima indagine annuale Acri-Ipsos, in occasione della 99a Giornata Mondiale del Risparmio, restituisce una fotografia di come gli italiani gestiscano e vivano il risparmio alla luce del contesto socio-economico del Paese e della situazione personale. Cresce il pessimismo sull’economia e diminuiscono le famiglie in grado di risparmiare: 41%, il dato più basso dal 2018. Un’inversione di tendenza rispetto al 2024, quando il dato è stato del 46%. “La propensione psicologica a risparmiare si rafforza e cresce l’ansia da mancanza di risparmio, anche perché la capacità effettiva di accantonare si riduce”, si legge nel report. Non solo. Sempre più famiglie consumano tutto il reddito o attingono ai risparmi con conseguente attesa per i prossimi 12 mesi di un’ulteriore compressione della capacità di risparmio.
Mattarella: “La Carta riconosce valore civico al risparmio”
“La Costituzione riconosce un alto valore civico al risparmio. La sua immediata finalità corrisponde all’aspirazione delle famiglie di perseguire obiettivi di crescita sociale, di risposta a bisogni, di protezione a fronte di emergenze”. Così il presidente della Repubblica in un messaggio al presidente dell’associazione di fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A. Giovanni Azzone. “La Carta prescrive la tutela di un bene delle famiglie, dunque della comunità nazionale, e questa tutela si esprime nella sua salvaguardia, azione cui devono guardare istituzioni e ordinamenti. Tutelare il risparmio – si legge – significa favorirne impieghi che ne accrescano il valore, creando condizioni affinché possa agire da leva fondamentale dell’economia”, conclude il messaggio di Mattarella.


