Da oggi e fino al 3 marzo prossimo la hall dei Musei Vaticani di Roma ospita la mostra “Divine Creature”, in un connubio di sacralità ed umanità. Il progetto, pensato da Adamo Antonacci, vede la reinterpretazione di 10 capolavori dell’arte sacra, incentrati sulla vita di Gesù. La particolarità di questa iniziativa è il coinvolgimento e l’aiuto di alcuni bambini e ragazzi disabili, accompagnati dalle loro famiglie, che così diventano interpreti delle opere d’arte selezionate: l’Annunciata di Palermo (del 1476) di Antonello da Messina, l’Annunciazione (1609) e la Cena di Emmaus (1606) di Caravaggio, l’Angiolino musicante (1521) di Rosso Fiorentino, Cristo e il Cireneo (1560) di Tiziano, il Lamento sul Cristo morto (1475-80) di Andrea Mantegna, l’Adorazione del Bambino (1620) di Gherardo delle Notti, Il Trasporto di Cristo al Sepolcro di Antono Ciseri (1870) e l’Ecce Homo di Lodovico Cardi detto ‘il Cigoli’ (1607). L’unica tela originale presente nella mostra è il Il Bacio di Giuda, dipinta nel 1918 da Giuseppe Montanari e conservata appunto nei Musei Vaticani.
Il progetto è nato ufficialmente nel 2016 ed è durato circa un anno, in cui hanno contribuito tre associazioni a contatto con i giovani disabili: Special Olympics (che si occupa del loro sviluppo sportivo), Noi da grandi (associazione con base ad Empoli) e la Cooperativa sociale Matrix (Onlus fiorentina). Sono stati coinvolti circa 20 professionisti fra truccatori, costumisti, scenografi e direttori di luci e fotografia.
La curatrice Micol Forti ha parlato all’ANSA dell’esposizione: “Gli episodi della vita di Gesù vengono raccontati da persone vere, non da attori o modelli professionisti, ma da disabili che spesso la società mette ai margini. Ora loro divengono protagonisti”. “Con l’arte del passato ci si può confrontare perché è viva – prosegue la curatrice – e il corpo nella fotografia interpreta gesti ed espressioni in modo unico. Questo permette di farsi nuove domande a cui dovremmo rispondere”.
La mostra sarà ad accesso gratuito nella hall dei Musei Vaticani: “Era mio dovere portare questa mostra nei Musei del Papa – ha dichiarato la direttrice Barbara Jatta – si tratta di prodotti artistici di alta fotografia, capaci di toccare il cuore. Non sono copie di opere ma originali accanto ad altri originali”.