epa07780650 A handout photo dated 09 August 2019 and made available by Doctors Without Borders (MSF) on 19 August 2019, showing rescue vessel Ocean Viking crew rescuing a group of migrants off the coast of Libya in the Mediterranean. The vessel, that has been at sea since 10 days, rescued a total of 356 migrants in three rescue missions. Over 500 refugees on two NGO vessels are still waiting to be allowed at land while Italy and Malta have denied them access to their harbors. EPA/HANNAH WALLACE BOWMAN HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Migranti, allarme sbarchiA Trapani attese 105 personeancora alla deriva in 500

Sono 52 mila dall'inizio dell'anno Duri attacchi al ministro Lamorgese

È attesa  a Trapani la nave Aita Mari della Ong Mediterranea, con a bordo 105 migranti salvati in un’operazione al largo delle coste libiche. L’attracco è stato autorizzato dopo 4 giorni di sosta al largo di Castellammare del Golfo e sarà l’ennesimo che vedrà protagoniste le coste italiane. Sono infatti otto gli sbarchi avvenuti in Calabria e due  in Sicilia nelle ultime 48 ore, mentre diverse navi delle Ong con centinaia di persone a bordo sono ancora in mare, pronte a far rotta verso l’Italia. Secondo quanto riferisce Alarm Phone, sono almeno 500 i profughi alla deriva nel Mediterrraneo centrale, comprese donne e bambini, in balia anche del maltempo che nelle ultime ore sta sferzando la zona.  Sono stati trasferiti sull’isola di Lampedusa anche i 68 migranti avvistati a bordo di un altro barcone tra sabato e domenica e  soccorsi da una motovedetta della Guardia Costiera.

Sono ormai oltre 52mila gli uomini, le donne e i bambini che dall’inizio dell’anno sono approdati nel nostro Paese con il sogno di raggiungere l’Europa, il doppio di quanti ne arrivarono nel 2020. Numeri che spingono il leader della Lega Matteo Salvini a sferzare duri attacchi nei confronti del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Avvisate il ministro e Bruxelles che in Italia ormai sbarca chiunque” ha tuonato, mentre la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha invitato a firmare la petizione per sfiduciare la titolare del Viminale perché “ha fallito su tutto: dalla sicurezza all’immigrazione clandestina”.

Un ulteriore duro colpo per il ministro, già sotto attacco per la gestione dell’ordine pubblico nelle scorse settimane e che il prossimo fine settimana dovrà affrontare la partita più importante del suo mandato, l’appuntamento del G20 a Roma.