HomeSpettacoli Approvata in Cdm la riforma del Testo unico dei servizi audiovisivi

Cinema, approvata in Cdm
la riforma del Testo unico
dei servizi audiovisivi

Nuove misure per semplificare

sistema delle quote e tutelare i minori

di Antonino Casadonte21 Marzo 2024
21 Marzo 2024
Regia Tv

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che modifica il Testo unico dei servizi di media audiovisivi (Tusmav). Tutto questo dopo aver recepito, almeno parzialmente, le osservazioni presentate dalle commissioni Cultura, Trasporti e Telecomunicazioni della Camera. Via libera dall’Agcom anche al contratto nazionale di servizio tra il ministero delle Imprese e del Made in Italy e la Rai, per il periodo compreso tra il 2023 e il 2028.

Il nuovo contratto, spiegano in una nota da Palazzo Chigi, “contiene una regolamentazione specifica in materia di inclusione sociale e culturale, con obiettivi tesi allo sviluppo dei servizi e delle trasmissioni nel linguaggio dei segni (Lis) e alla promozione e realizzazione, anche con nuovi format, della cultura della sussidiarietà e del terzo settore”.

Le novità del Testo unico

Tra le principali novità introdotte nel Testo unico la semplificazione del sistema delle quote di programmazione e di investimento in opere europee e di espressione originale italiana. In particolare, riguardo al primo punto, viene eliminata la possibilità di introdurre ulteriori sotto-quote rispetto a quelle già fissate dal Tusmav, nonché di aumentarne la percentuale minima prevista. Inoltre, nell’ambito dei servizi audiovisivi a richiesta, viene ridotta la quota degli investimenti in opere europee (dal 20% al 16%) e viene maggiorata quella delle opere di espressione originale italiana (dal 50% al 70%).

L’importanza di alfabetizzazione mediatica e tutela dei minori

Dal provvedimento viene fuori anche il ruolo centrale dell’alfabetizzazione mediatica. L’attività di promozione dell’educazione all’utilizzo dei sistemi digitali è realizzata, tra gli altri, da Mimit, Agcom, vari ministeri, fornitori di servizi media e piattaforme video e audio. Altro aspetto cruciale, infine, è la sostituzione del Comitato media e minori con una Commissione consultiva, con compiti di promozione e ricerca sui temi di alfabetizzazione mediatica e tutela dei minori. Inoltre viene esteso il divieto di diffusione di contenuti nocivi e illegali anche nei confronti dei fornitori di piattaforme di condivisione di contenuti audio e video, così da assicurare una maggiore protezione agli utenti.

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