HomeCultura In Africa per salvare la cultura dagli integralisti

Studiosi italiani in Africa
per salvare la cultura
da guerre e integralismo

In Tunisia e Libia patrimonio a rischio

gli archeologi evitano la devastazione

di Diana Sarti14 Dicembre 2018
14 Dicembre 2018

In missione scientifica nel Nord Africa per salvare il patrimonio culturale e valorizzarlo, malgrado i rivoltosi, l’instabilità dei governi e gli integralisti. È questo il compito degli archeologi e degli storici italiani in Maghreb, come si apprende da La Stampa. Gli studiosi sottolineano, inoltre, come il loro impegno non sia solo sul fronte degli scavi e dello studio dei reperti ritrovati, bensì si tratta anche di una operazione diplomatica e di cooperazione.

In Tunisia i ricercatori italiani hanno lavorato nel parco archeologico di Dougga, città che risale al VII secolo a.C. e patrimonio Unesco dal 1997, dove è stata rinvenuta una iscrizione del periodo romano.

In Libia prosegue da anni il lavoro di restauro e conservazione sul campo, anche grazie al fondamentale aiuto arrivato da esperti locali. L’équipe dell’Università di Macerata ha fatto ritorno in Italia, poco prima dei bombardamenti del 2011, ma si è impegnata anche a distanza. La salvaguardia del patrimonio delle vecchie province romane libiche da parte degli studiosi italiani è considerato quasi come una missione di pace senza militari.

La Farnesina sostiene economicamente gran parte della ricerca scientifica all’estero e l’Istituto italiano di cultura è il ponte di collegamento tra le università impegnate sul campo e le autorità locali. Si tratta di una vera e propria diplomazia applicata alla cultura.

Proprio a Cartagine, in Tunisia, vi è la sede della Scuola italiana di archeologia che ha riunito a Tunisi centinaia di archeologici, storici e esperti per fare il punto sulle ultime ricerche. La scuola, dunque, come punto di coordinamento per tutti gli studiosi impegnati nella ricostruzione della storia africana. Della comunità scientifica fanno parte 170 esperti provenienti da tutta Italia. Il successo delle missioni italo-africane risiede nella condivisione della storia comune, ha sottolineato il tunisino Mounir Fantar, uno dei massimi esperti in materia.

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