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HomeCronaca “Barriere moda consapevole? Indifferenza e non solo”, il parere dell’esperta di etica nel fashion

“Indifferenza e non solo
Serve maggiore divulgazione
per una moda consapevole"

Spadafora, esperta di etica nel fashion

“Bisogna sensibilizzare la società”

di Sofia Silveri22 Ottobre 2025
22 Ottobre 2025

Marina Spadafora, ambasciatrice della moda etica nel mondo e coordinatrice nazionale italiana di Fashion Revolution

Il fast fashion mette sotto scacco la moda consapevole. I consumatori spesso non conoscono cosa si nasconde dietro i vestiti che acquistano, come sottolinea a Lumsanews Marina Spadafora, ambasciatrice della moda etica nel mondo e coordinatrice nazionale italiana di Fashion Revolution.

Come possiamo sensibilizzare i consumatori affinché comprendano il vero costo celato dietro un capo da pochi euro? 

“La sensibilizzazione dei consumer avviene attraverso l’educazione nelle scuole, la divulgazione attraverso i social media e i media convenzionali e attraverso libri dedicati all’argomento. Come relatrice parlo spesso a eventi e intervengo in diverse scuole oltre a dirigere programmi di master dedicati alla sostenibilità. Ho scritto il libro ‘la rivoluzione comincia dal tuo armadio’ per sensibilizzare la società”. 

Quali strategie potrebbero adottare per emergere e cosa può fare il sistema per tutelarle e valorizzarle? 

“Le piccole e medie imprese devono trovare delle strategie vincenti di comunicazione, anche attraverso i social media e devono riuscire a raccontare la loro storia. In modo tale che il consumatore possa capire cosa c’è dietro a una produzione locale e virtuosa”.

Quali sono le barriere culturali o sociali che impediscono una transizione più ampia verso una moda consapevole e di qualità? 

“Secondo me la barriera principale è l’indifferenza e la mancanza di informazione da parte dei consumatori. Di solito quando vengono a conoscenza del costo ambientale e sociale del fast fashion si comportano diversamente. Da parte di noi associazioni c’è l’impegno a far passare leggi che regolino l’industria come la recente nuova strategia dell’Unione europea per il tessile sostenibile varata nel 2022, che si tramuterà in legge in tutti i paesi europei entro il 2030”.

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