Bersani incontrerà Berlusconi: larghe intese?
E Napolitano ricorda il compromesso del’76

Forse non ci sarà nessun Governissimo, ma almeno ci sarà un incontro. Sembra che stia per cedere, infatti, il muro che fino ad oggi ha tenuto distanti Bersani e Berlusconi. Ieri, il Cavaliere ha annunciato che presto incontrerà il segretario Pd. Una decisione che arriva dopo il discorso in Senato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per ricordare il dirigente comunista Gerardo Chiaramonte; Napolitano ha citato il compromesso storico del 1976 quando «ci volle coraggio in quella scelta inedita di larga intesa». La situazione politica odierna ricorda quella dell’epoca, uno stallo da cui si può uscire solo unendo le forze. Allora quel “coraggio” lo ebbe Berlinguer, storico leader Pci, accettando di collaborare conla DemocraziaCristianae il discorso di Napolitano sembra proprio ricordare quella scelta, invitando Bersani e il Pd a un’apertura verso larghe intese, magari col Pdl, abbandonando l’idea di un governo di minoranza e a rincorse, finora infruttuose, all’appoggio dei grillini.
Il pensiero di Bersani. Non si fa attendere la risposta di Bersani che, proprio questa mattina, ad Agorà, ha commentato le parole del Presidente Napolitano rilanciando la sua proposta di un governo di cambiamento e a una scelta comune del prossimo Capo dello Stato. Bersani ha poi osservato come «nel 1976 c’era uno che governava, e altri che lo consentivano. Era una forma di governo di minoranza. Io mi sono rivolto al M5S e al Pdl e ho detto ‘consentite il governo’: loro hanno detto ‘no’, non io». E sull’incontro con Berlusconi nessuna smentita: si farà ma non sarà né ad Arcore, né a Palazzo Grazioli (le due residenze del Cavaliere ndr.) e si discuterà del metodo per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica. In questo molti hanno visto una critica velata verso il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che in passato andò ad Arcore e che nei giorni scorsi ha criticato la situazione politica definendo l’immobilismo che stiamo vivendo una perdita di tempo.
L’occupazione del MoVimento. E i grillini? Oltre a rimanere fermi sulle proprie posizioni (nessun appoggio e nessuna fiducia a Governi che non siano 5 Stelle) continuano a chiedere la formazione delle commissioni per iniziare i lavori parlamentari. Su questo punto Bersani risponde: «Facciamo pure le commissioni, ma senza governo mi devono spiegare cosa facciamo». E poi attacca: «Hanno preso 8 milioni di voti e li hanno messi in frigorifero».
Proprio ieri, in conferenza stampa, i capigruppo del MoVimento, Lombardi e Crimi, avevano sollecitato la formazione delle commissioni parlamentari permanenti, anche in assenza di un Governo, annunciando che in caso di risposta negativa i loro parlamentari sono pronti a occupare le aule delle commissioni come forma di protesta simbolica.

Domenico Cavazzino