Un’indagine che andava avanti da più di 7 anni, quella che ha permesso alla polizia di ricostruire almeno in parte, le dinamiche della mafia cinese in Europa e in Italia. Un’azienda, con sede a Prato, era il quartiere generale dell’attività criminale.
Partendo da lì, le indagini hanno alzato il velo su un’organizzazione mafiosa molto forte e ramificata che gestisce bische clandestine, prostituzione, droga, locali notturni e il commercio delle merci contraffatte. Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe detenuto il monopolio in tutta Europa del traffico su strada di merci di origine cinese nonché un’egemonia indiscussa nel campo della logistica, imposta attraverso il metodo mafioso e alimentata dagli introiti provenienti dalle attività criminali tipiche della mafia cinese.
Al momento sono 33 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Firenze. A tutti i destinatari viene contestato il 416 bis, l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Le stesse misure sono scattate anche in Francia e in Spagna grazie alla collaborazione con le forze di polizia italiane.