“Brexit”, “post-verità” e “alternanza scuola-lavoro”. Ma anche “influencer”, “youtuber” e “spammare”. L’edizione Zingarelli 2018 si arricchisce di parole che derivano dal linguaggio anglofono misto a quello creato da internet: uno specchio delle nuove tendenze della terminologia contemporanea.
Trova spazio – a cent’anni dalla nascita dello storico dizionario – un’espressione recentemente coniata dalla scena politica, ossia “gufismo” (l’atteggiamento di chi si augura il male altrui). Tra le tante voci della nuova ristampa, ci sono “taggatura” e “like”: parole che arrivano direttamente dalla sfera dei social network e in particolare da Facebook. Dalla stessa community deriva anche il termine “amicizia” inteso, in questo caso, come una “relazione che si stabilisce fra due utenti quando esprimono reciproco consenso a condividere i contenuti del proprio profilo”.
Nuove espressioni giungono da moda, gastronomia e società. È il caso di “tamarrata” – ciò che è considerato volgare e vistoso – e “street food” (il cibo da strada già pronto per il consumo), così come “Compro oro”, negozio emblema della crisi economica. Oltre a “dietrologismo” e “sviluppismo” – la tendenza di chi ritiene prioritario lo sviluppo economico, anche in presenza di conseguenze negative – tra le nuove parole vi è “coparentale”. Un aggettivo di origine tecnico-giuridica legato al tema della stepchild adoption.
Dal mondo della tecnologia, invece, nasce la voce “dronista”, colui che manovra un drone. Infine, da segnalare è “nikefobia”, il meccanismo mentale secondo cui, quando un soggetto ha la sensazione di essere sul punto di raggiungere un successo, mette in atto inconsapevolmente dei comportamenti che gli impediscono di ottenerlo.