È stato arrestato dai carabinieri di Casapenna (Caserta) l’imprenditore 51enne Raffaele Cilindro, che avrebbe favorito la latitanza di un boss dei Casalesi, Michele Zagaria. L’uomo è un imprenditore impegnato negli appalti per la ricostruzione post terremoto a l’Aquila. Per gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Cilindro avrebbe partecipato direttamente alle attività della fazione Zagaria del clan dei Casalesi, finanziando periodicamente le attività del clan con somme ingenti di denaro e ospitando nella sua abitazione il boss Zagaria, meglio conosciuto nell’ambiente mafioso con il soprannome di “capa storta”, nel suo periodo di latitanza.
Dalle indagini condotte dal DDA di Napoli è emerso che l’imprenditore cinquantunenne aveva rapporti anche con altri membri della famiglia Zagaria. In particolare, Raffaele Cilindro è accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso: gli inquirenti hanno verificato inoltre che i frequenti viaggi a Venezia dell’imprenditore, che terminavano con “puntate” nei casinò della zona (fatti in compagnia di altri imprenditori), non venivano organizzati per divertimento ma erano finalizzati a riciclare il denaro del clan.
I legami di Cilindro con il clan mafioso sono stati scoperti grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, raccolte durante le indagini, e alle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, ex affiliati alla fazione del clan del cemento: Attilio Pellegrino, cassiere del clan dal 2010, e Massimiliano Caterino, uomo di fiducia di Michele Zagaria, incaricato dall’allora boss di mantenere i rapporti con gli imprenditori. I carabinieri del Ros infine, hanno sequestrato beni per un valore di un milione e mezzo di euro, contestualmente all’arresto dell’imprenditore.
