epa06885036 Italian Finance Minister Giovanni Tria during an Ecofin Finance Ministers meeting in Brussels, Belgium, 13 July 2018. EPA/STEPHANIE LECOCQ

Caos Pir, in manovrarinviati a decreti attuativii nuovi Piani di risparmio

Congelate le vecchie regole in materia ma mancano ancora le nuove

La riforma dei Piani individuali di risparmio (Pir), introdotta dal Governo con la legge di bilancio, minaccia l’industria del risparmio sull’emissione di nuovi Piani. Mancano infatti nuove regole, dopo che le vecchie sono state congelate per volere dell’esecutivo. In questi giorni negli studi tecnici di Palazzo delle Finanze si starebbe lavorando a una norma transitoria.

I Piani individuali di risparmio a lungo termine costituiscono una forma di risparmio fiscalmente incentivato. Questi fondi sono stati introdotti nel 2017 dal governo Gentiloni e hanno due caratteristiche principali: l’esenzione fiscale da plusvalenze e la successione ai risparmiatori che ci investono (purché li tengano per almeno cinque anni). I Pir sono contenitori, come fondi comuni, polizze vita e gestioni patrimoniali, volti a canalizzare flussi finanziari verso le piccole e medie imprese italiane. Infatti, hanno l’obbligo di investire almeno il 70 per cento del loro patrimonio in società italiane, essendo destinati in buona parte a piccole imprese. Secondo la riforma, i nuovi Pir, sottoscritti dal 1° gennaio, dovranno investire almeno il 3,5 per cento del patrimonio in fondi italiani di venture capital (con determinate caratteristiche) e un altro 3,5 per cento in azioni di pmi (quotate Aim) con meno di 250 dipendenti e 50 milioni di ricavi.

Concretamente il rischio di paralisi è alto e relativo soprattutto ai prossimi quattro mesi. Questo il tempo necessario alla formulazione e pubblicazione dei decreti attuativi della riforma in Gazzetta Ufficiale. Come spiega oggi il Sole 24 Ore chi volesse sottoscrivere un Piano individuale di risparmio con le nuove regole dovrà necessariamente aspettare perché ancora non esiste un mercato di prodotti finanziari conformi alla nuova normativa.

Matteo Petri

Giovane studente appassionato di giornalismo, filosofia e musica. Nato nella provincia toscana di Lucca nel 1995, diplomato allo scientifico e laureato in filosofia a Pisa nel 2017. Compulsivamente curioso di natura, assillatore di domande professionista. Vespista, nonché bassista nel tempo libero.