Il presidente dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, nel corso della conferenza stampa "I prossimi passi verso l'eutanasia legale" a Montecitorio, Roma, 15 febbraio 2018. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Cappato alla Consulta"Dichiarate incostituzionalereato istigazione suicidio"

Poi la replica sul biotestamento "Legge a rischio applicazione"

«L’auspicio è che la Consulta possa stabilire l’incostituzionalità di una norma del 1930, ovvero l’articolo 580 del Codice penale sull’istigazione al suicidio». E’ l’appello lanciato da Marco Cappato all’indomani della decisione della Corte di Assise di Milano di rimandare gli atti alla Corte Costituzionale. I giudici decideranno infatti in merito alla legittimità del reato di aiuto al suicidio. Reato che vedrebbe coinvolto il leader dei Radicali nella morte di dj Fabo.

Nella sentenza di ieri il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni è stato comunque assolto dall’altro reato: quello di aver rafforzato il proposito di suicidio di Fabiano Antoniani, il dj morto in una clinica svizzero col suicidio assistito il 27 febbraio 2017. «Aiutare Fabo a morire è stato un mio dovere. La Corte costituzionale stabilirà se questo era anche un suo diritto oltre che un mio diritto. Ora però la politica deve agire», ha dichiarato commosso l’esponente dei Radicali.

E’ stata accolta, quindi, la richiesta del pm Tiziana Siciliano di assolvere l’imputato. Siciliano e la collega Sara Arduini avevano spiegato che Cappato aiutò Fabo “a esercitare un suo diritto, non quello al suicidio, ma il diritto alla dignità”.

Tuttavia in seconda istanza la pm ha chiesto l’illegittimità costituzionale. Così i giudici hanno rimandato gli atti alla Corte Costituzionale per valutare il reato di suicidio assistito.

Biotestamento. Cappato è intervenuto poi sulla nuova legge del fine vita. «La legge sul biotestamento è a rischio nella sua applicazione, perché i Comuni non hanno o non forniscono informazioni necessarie ai cittadini», ha dichiarato il radicale durante una conferenza stampa alla Camera dei deputati. «Siamo mobilitati per raccogliere proteste e segnalazioni e per chiedere il rigoroso rispetto e attuazione della legge».

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.