Italian Minister of Ecological Transition Roberto Cingolani at the Mico congress center for the final press conference of the Youth4climate: driving ambition forum, in Milan, Italy, 02 October 2021. ANSA / MATTEO BAZZI

Caro bollette, Cingolani"Dieci miliardi all'anno per famiglie e imprese"

Oggi il vertice del Mise con le imprese Domani discussione in Cdm

Quasi 10 miliardi di euro all’anno, tagli ai costi dell’energia e un raddoppio della produzione nazionale di metano. Sono le soluzioni che il Governo sta studiando per affrontare il caro bollette di inizio anno. Oggi si terranno il vertice in videoconferenza tra il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e le imprese, e il Question time alla Camera del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e quello del Turismo, Massimo Garavaglia. Domani è invece previsto il nuovo Decreto ristori in Consiglio dei ministri.

Dopo gli interventi a famiglie e piccole imprese, l’esecutivo ora punta alle grandi industrie ad alto consumo energetico, come vetrerie, fonderie e industrie siderurgiche e meccaniche. Per dare loro un po’ di respiro immediato, è probabile che il Governo attingerà dai proventi extra frutto delle aste per l’anidride carbonica, pari a 7-800 milioni. Il resto degli aiuti arriverà nel secondo trimestre dell’anno.

Secondo il ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, i 10 miliardi non necessiteranno di uno scostamento di bilancio. Si parla di 3 miliardi dalla cartolarizzazione degli oneri di sistema sulle bollette e 1,5 miliardi dalle aste Ets, il sistema europeo di scambio emissioni. Cifra che secondo il leader di Azione, Carlo Calenda, potrebbe arrivare a 2,8 miliardi. Inoltre, 1,5 miliardi potrebbero essere presi dalla riduzione degli incentivi sul fotovoltaico, circa 2 miliardi dai tagli agli incentivi sull’idroelettrico. Infine, 1,5 miliardi verrebbero dalla negoziazione delle rinnovabili. Tuttavia il ministro enfatizza la necessità, nel lungo periodo, di apportare misure strutturali, insieme al resto d’Europa, e di spingere sulle rinnovabili.

Proprio su questo punto arriva la critica di Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde. “Il ministro – ha dichiarato Bonelli – fa esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare”, riferendosi ai tagli degli investimenti alle fonti rinnovabili.