ROMA – Il caso Almasri torna a scuotere il panorama politico e giudiziario italiano. Nell’atto di richiesta di autorizzazione al Parlamento, da parte del Tribunale dei Ministri, per procedere contro Carlo Nordio, è apparso centrale il ruolo di Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto proprio del Ministro della Giustizia.
L’accusa per Giusi Bartolozzi
Giusi Bartolozzi ora è al centro dell’inchiesta, indagata dalla Procura di Roma per presunte false informazioni fornite alla Procura e alla Corte penale internazionale. Secondo i magistrati la sua versione sarebbe “inattendibile” e “mendace”: la capo di gabinetto avrebbe, infatti, omesso di condividere col guardasigilli una bozza di risposta preparata dai tecnici, pur dichiarando di averlo informato tempestivamente del fermo del generale libico.
La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati è emersa alla vigilia della prima seduta della Giunta per le autorizzazioni della Camera prevista per oggi, 10 settembre 2025, in cui il relatore Gianassi presenterà la relazione sulle richieste per i tre esponenti del governo.
Meloni riceve Bartolozzi e Nordio si schiera a sua difesa
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riceverà Bartolozzi e Nordio, ma nel frattempo ha ribadito la sua linea: “Difendiamola a oltranza”. La premier ha confermato, inoltre, “piena e incondizionata solidarietà” nella sua capo di gabinetto, aggiungendo di aver “sempre agito nella massima correttezza e lealtà, informandomi tempestivamente ed esaurientemente delle varie fasi della vicenda Almasri e di tutti gli aspetti ad essa relativi. Sulla base di questi ho fondato le mie valutazioni”.
Le reazioni delle opposizioni
Non si sono fatte attendere le risposte da parte delle opposizioni. Il capogruppo di Avs, Peppe De Cristofaro, punta il dito contro Nordio: “Venga in aula a riferire al Parlamento e al paese. Altrimenti, faccia ciò che in democrazia si fa in questi casi: si dimetta. Altri ministri lo hanno fatto per molto meno”, ha dichiarato. A fargli eco anche la senatrice e capogruppo al Senato di Italia Viva, Raffaela Paita, che ha messo nel mirino il governo Meloni in toto sulla vicenda, consigliando alla presidente del Consiglio di “presentarsi in Aula e raccontare davvero cosa è accaduto”.