Cgil, Cisl e Uil in piazza per difendere la Cassa in deroga:
«Servono nuove risorse per 1,2 miliardi di euro»

I fondi della Cassa integrazione in deroga, 200mila euro predisposti a inizio anno, rischiano di esaurirsi e di non essere adeguatamente rinnovati. Per scongiurare questa ipotesi, stamattina, le tre maggiori sigle sindacali del Paese – Cgil, Cisl, Uil – hanno manifestato davanti alla Camera dei deputati richiedendo finanziamenti all’altezza dell’attuale congiuntura economica.

Le richieste. I tre sindacati, prevedendo che nei prossimi mesi oltre 400mila persone rischiano di rimanere senza reddito, per far fronte a una simile emergenza, hanno richiesto al Governo di stanziare un miliardo e 200 milioni di euro. «Così come si sono trovati, giustamente, i soldi per i crediti vantati dalle imprese verso la pubblica amministrazione – hanno dichiarato i sindacati – si devono trovare i soldi per garantire continuità di reddito a chi è in Cassa integrazione o è stato già licenziato».Risorse che il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ritiene possano arrivare dai tagli «ai costi della politica e delle istituzioni irrilevanti, a volte addirittura dannose».
Cgil, Cisl e Uil hanno inoltre proposto di istituire pressola Presidenzadel Consiglio una sorta di “cabina di crisi”, in modo tale da mettere insieme, in maniera politicamente condivisa, la cifra richiesta. Questo ufficio, ritengono i sindacati, potrebbe poi diventare permanente, occupandosi di prevedere le risorse per gli anni futuri ed evitando, in questo modo, la ripetizione delle odierne difficoltà.

Un po’ di dati. Una ricerca promossa dalla Uil e recentemente pubblicata, il “3° Rapporto 2013 sulla Cassa integrazione”, fotografa d’altra parte una situazione preoccupante, con un aumento complessivo di tutti i tipi di ammortizzatori sociali: quelli ordinari, straordinaria e in deroga. A marzo infatti le ore autorizzate di Cassa integrazione, in totale, sono state 97 milioni (+24% rispetto a febbraio) che hanno tutelato 570mila posti di lavoro. In particolare si è registrata la crescita enorme della Cassa in deroga (+147%, nonostante il blocco, in molte Regioni, delle autorizzazioni) seguita dalla straordinaria (+11,1%) e dalla ordinaria (+5%). Sempre secondo il Rapporto della Uil i lavoratori che a marzo hanno usufruito degli ammortizzatori in deroga sono stati 117mila, per 19,9 milioni di ore. Il totale dei lavoratori in cassa integrazione nel primo trimestre dell’anno, invece, secondo la Cgil, è stato di un milione, con picchi di crescita in Abruzzo (+60,23%), Trentino (+57,26%), Toscana (+41,46%), Campania (+38,69%) e Piemonte (+36,47%).

L’ammortizzatore in deroga. La Cassa integrazione in deroga è stata istituita nel 2004 per far fronte alla crisi economica e poi sensibilmente potenziata nel 2009. E’ un ammortizzatore sociale destinato ad alcune categorie particolari di aziende (in attività da più di un anno) che sono impossibilitate ad accedere alla Cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Le imprese industriali interessate sono ad esempio quelle con meno di 15 dipendenti, oppure quelle con più di 15 addetti che hanno degli esuberi di personale ma hanno già superato i limiti di durata degli ammortizzatori ordinario e straordinario.


Fabio Grazzini