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HomeCronaca Cicalone: “Tornerò a cercare i miei aggressori. Le forze dell’ordine stanno con me”

Cicalone: "Tornerò a cercare
i miei aggressori
Le auorità stanno con me"

Lo youtuber racconta a Repubblica

l'agguato subito e il supporto ricevuto

di Leonardo Macciocca14 Novembre 2025
14 Novembre 2025

Cicalone dopo il pestaggio | Foto Instagram Simone Cicalone

ROMA – “Tornerò in metro a cercare i miei aggressori. Le forze dell’ordine stanno con me”. L’influencer Simone Cicalone, intervistato da Repubblica, non ha intenzione di fare nessun passo indietro rispetto ai video realizzati in metro per denunciare il fenomeno dei borseggiatori a Roma.

La ricostruzione

Dalle minacce verbali all’aggressione. Questa la parabola dello youtuber romano, che il 12 novembre 2025 è stato assalito e pestato da un gruppo di dieci persone alla stazione della metro Ottaviano. L’influencer ha riportato diverse ferite al volto, ed è stato trasportato al Policlinico Umberto I, dove è stato sottoposto a una Tac. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del commissariato Borgo, che ora stanno cercando gli aggressori, un gruppo di rom già noti alle forze dell’ordine. La dinamica degli eventi è stata ripresa dallo youtuber. Potrebbe trattarsi di vendetta. Infatti alcuni dei partecipanti al pestaggio sarebbero già comparsi in passato nei video che Cicalone ha pubblicato contro i borseggiatori.

L’agguato

“Ero insieme alla mia videomaker Evelina”, racconta lo youtuber. Dapprima c’è stato un confronto verbale con insulti rivolti a Cicalone. Dopodiché è arrivata una decina di persone che ha fatto scattare l’aggressione, “durata meno di un minuto”, nella quale sono state colpite anche le guardie giurate presenti in stazione.

Cicalone: “Sto meglio. Le forze dell’ordine sono con me”

“Sono un po’ ammaccato, ma sto meglio”, spiega Cicalone a Repubblica. “Ora mi fermo qualche giorno, poi voglio tornare a Ottaviano a cercarli. Chi mi dice che me la sono cercata è un idiota”, risponde ai suoi detrattori. E poi dice di aver avuto grande supporto dalle autorità: “Le forze dell’ordine stanno con me. Molti di loro mi ringraziano e mi dicono: quando siamo fuori servizio veniamo a darti una mano. In ospedale sono venuti tutti: polizia e carabinieri a esprimermi solidarietà. Molti, addirittura, mi dicono che se sono fuori servizio o in turno, vogliono aggiungersi a noi per dare supporto”.

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