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HomeCultura Cina, l’intelligenza artificiale entra a scuola e diventa materia obbligatoria

L'intelligenza artificiale
diventa materia obbligatoria
nelle scuole cinesi

Previste otto ore l'anno di IA

per gli studenti dai sei anni in su

di Flavia Falduto22 Settembre 2025
22 Settembre 2025

Technology human touch background, modern remake of The Creation of Adam

PECHINO – In Cina l’intelligenza artificiale arriva sui banchi di scuola. Il Dragone punta a formare i giovani all’uso responsabile dei nuovi strumenti digitali e introduce da settembre l’insegnamento obbligatorio dell’IA per gli studenti dai sei anni in su. Ogni allievo dovrà seguire otto ore l’anno e apprendere come governare l’innovazione tecnologica attraverso lezioni immersive e interattive. Una scelta che riflette l’esigenza di Pechino di mantenere il primato in un settore cruciale come quello tecnologico anche e soprattutto a livello internazionale. 

Dalla robotica alla programmazione: ecco i corsi dedicati all’IA

Il piano d’azione negli istituti scolastici, definito dal ministero dell’Istruzione cinese, prevede nuovi corsi di formazione, con programmi di studio che spaziano dalla programmazione alla robotica. Senza tralasciare le applicazioni pratiche nell’industria e nella ricerca e la progettazione di nuovi strumenti di digitalizzazione. Obiettivo finale: far diventare i giovani sempre più competitivi in un mercato del lavoro che mira all’innovazione. Ma anche investire sull’intelligenza artificiale per rendere più efficiente la macchina economica e industriale del Paese. Un modello inedito, quello introdotto dal governo cinese, con cui l’IA diventa anche soggetto attivo nel processo di educazione. In classe entrano, infatti, assistenti intelligenti, e chatbot che spiegano, correggono e misurano le emozioni degli studenti in tempo reale.

A che punto siamo in Europa?

Nel campo della digitalizzazione, l’Europa sconta un enorme ritardo rispetto alla Cina. Il piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027 dell’Unione europea sollecita i Paesi membri ad aggiornare i programmi di studio per promuovere un apprendimento digitale inclusivo. Ma la sua attuazione sarebbe molto frammentata. In testa ci sarebbe la Finlandia, che ha introdotto l’ambizioso progetto Generation AI per sviluppare tecnologie e materiali didattici basati sull’intelligenza artificiale per le scuole. Una nota positiva in uno scenario preoccupante per il Vecchio Continente che rischia di restare indietro nella trasformazione digitale.

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