C’era tutta Scampia ai funerali di Ciro Esposito il giovane tifoso del Napoli rimasto gravemente ferito prima della finale di Coppa Italia e morto dopo 50 giorni al Gemelli di Roma. . Ma c’erano soprattutto i tifosi del Napoli (con Genny ‘a carogna, il loro leader), la gente dei quartieri, in tutto almeno ventimila persone. Tanta commozione ma anche tanta rabbia. “Uno di noi, Ciro uno di noi” così hanno cantato a lungo gli amici del ragazzo ucciso mentre Simona, la fidanzato di Ciro con grande dignità rivolgeva un appello ai presenti: “Ciro era un ragazzo, non era un ultrà, il suo era un tifo pulito, felice, fate tutto ciò che potete affinché Ciro possa continuare a vivere attraverso una giustizia immediata ma sotterrate la violenza perchè altrimenti Ciro lo uccidete due volte”.”.
Sul piano delle indagini due le novità. L’autopsia ha confermato che Esposito è stato colpito alla schiena da uno sparo ad altezza d’uomo mentre il giovane, prima che le sue condizioni si aggravassero, avrebbe raccontato la dinamica del drammatico evento nel suo ultimo racconto. “Ho raggiunto io per primo quell’uomo e l’ho spinto per terra – avrebbe detto Esposito – quando si è rialzato in piedi eravamo a breve distanza e mi ha sparato in petto”. La ricostruzione del tifoso napoletano cambierebbe il capo d’accusa per Daniele De Santis, il presunto assassino, da omicidio a omicidio volontario.
Intanto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha proclamato il lutto cittadino. I funerali sono stati celebrati con rito evangelico in piazza a Scampia, in presenza del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e di alcuni giocatori partenopei.
Alberto Gentile
