epaselect epa05715471 Steam rises from the brown coal-fired power plant Niederaussem operated by RWE in Bergheim, Germany, 13 January 2017. German Economy Minister Sigmar Gabriel is in Bergheim on invitation of the Social Democratic Party of Germany (SPD) district chapter Erft for a press conference on 'Structural Change in the Rhenish Brown Coal Field'. EPA/SASCHA STEINBACH

Clima, Ue trova l'accordoma la Polonia si tira fuori"Emissioni zero nel 2050"

A Bruxelles raggiunta un'intesa monca Ok dell'Italia, che oggi accoglie Greta

“Emissioni zero entro il 2050”. Il Consiglio europeo ha trovato l’accordo sulla neutralità climatica dopo una nottata di trattative. Ma è un’intesa monca: non c’è l’unanimità nel tagliare le emissioni di anidride carbonica. Il via libera è arrivato da 26 paesi su 27. Manca la Polonia: troppo costosa la transizione ecologica per Varsavia, che ha guidato la fronda dei paesi dell’Est (la Repubblica ceca di Babis e l’Ungheria di Orban). Praga e Budapest però alla fine hanno deciso di firmare. Il motivo: il riconoscimento dell’uso del nucleare come energia verde.

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki invece ha votato contro: per il suo paese la riconversione dell’economia – stando al report che ha presentato al tavolo delle trattative – costerebbe 500 miliardi di euro. Troppo, in assenza di sovvenzioni da parte dell’Unione europea.

“I polacchi hanno deciso di non impegnarsi oggi, ma lo farà a giugno”, ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel, che si è detta “soddisfatta”. Così come la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, che ha parlato di “successo”. Ora la palla passa a lei, che l’8 gennaio presenterà il Fondo per una transizione equa (si stima un budget di almeno 100 miliardi): da questo dipenderà l’adesione a giugno della Polonia, che dovrà investire molto per modernizzare un’economia alimentata per il 90% dal carbone. Quello del Consiglio europeo è comunque solo un “impegno”: ci sarà bisogno di altri negoziati politici per concretizzare l’accordo.

Anche la partita dell’Italia si è giocata sui soldi. Il governo ha chiesto che il Fondo di transizione sia utilizzato in tutti i paesi (non solo in quelli più indietro con la riconversione) e in tutti i settori (compreso quello dell’acciaio, tema delicato data la crisi Ilva). Proposte accolte: il fondo sarà utilizzato infatti “per le regioni e i settori più colpiti” dalle emissioni zero. Una buona notizia nel giorno dell’arrivo di Greta Thunberg a Torino, dove parteciperà alle manifestazioni del #FridaysForFuture.

Federico Marconi

Roma, 1993. Dopo la maturità scientifica abbandona i numeri per passare alle lettere: prima di approdare alla Lumsa studia storia contemporanea a La Sapienza e giornalismo alla Fondazione Basso. Ha prodotto un web-doc per ilfattoquotidiano.it e collabora con L’Espresso