Il commissario sull'emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, risponde ad alcune domande dei giornisti, davanti al dipartimento di Portezione Civile, Roma 24 marzo 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Sempre più mascherineArcuri: "La fornitura superale richieste delle Regioni"

61 imprese pronte a produrle in Italia Sala polemico, la proposta di Nardella

Le mascherine ci sono e bastano per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Parola del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, che al Tg5 ha fatto i conti delle protezioni distribuite in Italia. “Le Regioni ce ne chiedono un fabbisogno di 3,5 milioni al giorno, e nell’ultima settimana ne diamo una media di 5,1 milioni ogni ventiquattro ore”, ha spiegato. “Insomma: abbiamo finalmente una capacità di risposta superiore al fabbisogno”.

Arcuri ha spiegato che la maggior parte dei dispositivi di protezione arriva dall’estero, ma nelle ultime tre settimane sessantuno imprese italiane sono state autorizzate a riconvertirsi. A questo punto, l’obiettivo è “ribaltare questo rapporto in tempo breve”, in favore della produzione interna.

Quanto alle terapie intensive, invece, ha riferito di una situazione in netto miglioramento anche lì, dal momento che sono stati consegnati 2.800 ventilatori e i posti letto sono aumentati dell’80%. Infine, in riferimento alla speculazione diffusa sulla vendita delle mascherine, sempre più frequente nella cronaca di questi giorni, ha puntualizzato che “quando le risorse sono scarse i prezzi salgono. Ma bisogna combattere con tutti gli strumenti questo vergognoso gioco sulla salute dei nostri cittadini”.

Gli ha fatto eco il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato a Radio Cusano Tv Italia. Nella ripresa dal Coronavirus, ha spiegato, la mascherina “sarà fondamentale. Credo che debba essere fornita dallo Stato a prezzo fisso”. E ancora: “Ora abbiamo iniziato una produzione anche in Italia, quindi il numero di dispositivi a disposizione è crescente. Ho girato molto nel Lazio e problemi di mascherine non ce ne sono. Ma è chiaro che con la fase due deve esserci un aumento della distribuzione”.

Polemico invece il sindaco di Milano Beppe Sala, nel suo quotidiano appuntamento sui social. “Mi rivolgo alla Regione Lombardia. Ma verranno fornite le mascherine? Oppure, come da ordinanza precedente, direte che vanno bene anche foulard e sciarpe? Guardate che inizia a fare caldo”, ha ironizzato.

Intanto, sempre riguardo alle mascherine, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha auspicato un “modello Toscana” per tutto il Paese. “Spero che ci sia una distribuzione gratuita ovunque”, ha detto a Centocittà, su Radio 1. “Se dobbiamo tornare a lavoro, l’Italia deve essere in condizione di dare a ogni lavoratore almeno due mascherine per un primo momento. Poi, con l’aumento della produzione, i dispositivi si troveranno sul mercato a prezzi calmierati”.