Italian Police officers guard the perimeter of the prison in Prato, in Tuscany, due to a detenees protest, Prato, Italy, 9 MArch 2020. Violent protests broke out on the day in 27 Italian prisons against the novel coronavirus restrictions affecting the country with many inmates asking for an amnesty due to the virus emergency. Serious riots are taking place at San Vittore in Milan and Rebibbia in Rome where, as well as burning mattresses, some inmates attacked the infirmaries, media reported. ANSA/CLAUDIO GIOVANINI

Covid19, emergenza carceriapplicazione misure specialiper oltre seimila detenuti

94 carcerati hanno contratto il virus Positivi 204 agenti della penitenziaria

Il coronavirus non risparmia nemmeno i detenuti delle carceri, supera misure di sicurezza e si spinge oltre le sbarre delle celle. Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia sono complessivamente 94 i detenuti ad oggi positivi al virus, quasi tutti asintomatici, mentre undici sono ricoverati in strutture sanitarie. Risultano contagiati anche 204 agenti di Polizia penitenziaria e cinque appartenenti al comparto funzioni centrali.

L’allarme per il dilagare del Covid-19 nelle case circondariali era stato lanciato dall’Unione delle Camere penali secondo cui all’interno delle strutture penitenziarie ci sarebbero stati “ancora diecimila detenuti oltre la capienza regolamentare”. Il decreto legge “Cura Italia” ha introdotto, attraverso una procedura semplificata, una forma speciale di detenzione domiciliare che potranno ottenere, fino al trenta giugno 2020, i detenuti che devono scontare una pena detentiva tra i sette e i diciotto mesi.

Secondo i dati forniti dal Dap – il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria -, sono oltre seimila i detenuti in meno negli istituti penitenziari italiani dall’inizio dell’emergenza sanitaria: ad oggi infatti si contano 55.036 presenze a fronte delle 61.230 del 29 febbraio scorso, appena dopo le prime indicazioni fornite dal Dap agli istituti per la prevenzione del contagio da Covid-19.

Una diminuzione legata alle nuove misure applicate per far fronte all’emergenza: detenzione domiciliare, trasferimento dei contagiati in strutture sanitarie, permessi per chi è in semilibertà e riduzione di nuovi ingressi, dovuta anche alla diminuzione dei reati compiuti degli arresti in flagranza, per via dei limiti imposti dal governo alla libera circolazione di tutti i cittadini.

“Dal 18 marzo ad oggi – spiegano dall’ufficio del Garante nazionale dei Diritti delle persone detenute – sono stati fatti uscire e affidati alla detenzione domiciliare 1.900 persone. In licenza da semilibertà fino a fine giugno, invece, ci sono altri 420 detenuti”.

“L’emergenza sanitaria nelle carceri, seguita costantemente e con preoccupazione dell’Amministrazione, è sotto controllo. I dati diffusi dal DAP sugli oltre 6.000 detenuti in meno negli istituti penitenziari dimostrano l’efficacia di azioni intraprese che tengono conto dei rischi ma anche della opportunità che la situazione non porti ad alleggerimenti non richiesti dalle reali circostanze”, ha dichiarato la presidente della commissione Giustizia di Montecitorio Francesca Businarolo, deputata M5S.

Giuseppe Galletta

Nato a Messina il 2 Giugno 1988. Dopo la maturità scientifica conclude gli studi presso l’Università di Messina conseguendo la laurea in Giurisprudenza arricchita dalla frequentazione della Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Nel 2018 entra a far parte del Master di Giornalismo presso l’Università Lumsa di Roma.