Il premier Conte al Senato"Contro il Coronavirusuna battaglia senza confini"

Renzi: "Commissione d'inchiesta" Salvini: "Non saremo spettatori"

L’applauso dell’Aula del Senato in omaggio alle vittime del Coronavirus, così come successo ieri alla Camera, ha segnato l’avvio della lettura dell’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Anche a Palazzo Madama si osservano le distanze di sicurezza, mentre in rappresentanza del governo ci sono i ministri Patuanelli, Speranza, Di Maio, Catalfo, D’Incà e Bellanova. Tutti senza mascherina. I senatori invece la indossano praticamente tutti. Conte ha annunciato che il governo è pronto a lavorare in sinergia con le opposizioni per il nuovo decreto che, fra i provvedimenti, è pronto a mettere a disposizione 25 miliardi di aiuti entro il mese di aprile. Mano tesa alle opposizioni e un invito a evitare polemiche sulle forniture sanitarie scatenatesi negli ultimi giorni.

Conte ha inoltre lanciato un monito di collaborazione ai Paesi dell’Ue affinché passi un messaggio chiaro: “L’Europa è unita e fa tutto il necessario” – l’Aula interrompe con un breve applauso – “per preservare le proprie economie e il proprio tessuto sociale”. L’Italia è dunque pronta, in sinergia con le istituzioni europee, a trovare nuovi strumenti per far fronte alla situazione emergenziale in corso. Parole che fanno eco a quelle di Mario Draghi nell’ultima intervista rilasciata dall’ex governatore della Banca Centrale Europea al quotidiano Financial Times.  “L’Europa deve trovare una sola voce” ha affermato Conte. “Questa è una battaglia che si vince tutti insieme, altrimenti a perdere saremo tutti. Ribadirò questa posizione fra qualche ora, ad una video conferenza a livello di G20 e poi al vertice del Consiglio europeo”, ha aggiunto.

Dai banchi di Palazzo Madama arriva poi la proposta del Senatore Matteo Renzi di istituire una commissione d’inchiesta, su quanti hanno perso la vita per via del Coronavirus. Lo stesso leader di Italia Viva questa mattina ai microfoni di Radio Capital aveva commentato: “Conte ha fatto bene a venire in Parlamento, bisogna dargli atto che ha interrotto le dirette su Facebook di Casalino. Ha un compito difficile sulle spalle. Noi possiamo dirgli che siamo a disposizione per lavorare insieme”.

Nel suo intervento, il senatore Matteo Salvini, leader della Lega, ha chiesto a Conte di coinvolgere nelle scelte l’opposizione. “Se non diamo i soldi alla gente quella esce di casa: subito liquidità. Dico al governo che se ci vuole collaborativi bene, ma non ci stiamo a fare gli spettatori, ci ascolti”.

Dal Movimento 5 Stelle invece interviene Roberto Fico: “Questo è il momento dell’unità nazionale, il momento in cui tutti dobbiamo lavorare per il bene comune di tutti i cittadini: lo deve fare la maggioranza e lo deve fare l’opposizione” il commento del presidente della Camera, intervenuto questa mattina su Rtl 102,5.

L’informativa di questa mattina riprende gran parte dei punti di quella letta dal presidente Conte ieri alla Camera, accolta positivamente dal Pd. Il capogruppo dem Graziano Delrio ha commentato: “Il governo deve avere una stella polare: si deve fare tutto quello che è necessario, niente di meno. Questo deve essere chiarissimo in Ue. Non possiamo permetterci di dimenticare nessuno: famiglie, imprese, lavoratori e gli anziani ed i poveri”.

Discorso, quello di ieri, che ha inevitabilmente scatenato le reazioni delle opposizioni. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, pur dichiarando di voler collaborare con il governo, attacca: “Questo decreto è un cerotto visto che non ci sono cifre che possono curare l’Italia. Serve un premio a chi non mette i lavoratori in Cassa Integrazione”. Critiche sono arrivata anche da Forza Italia: “Se dobbiamo prendere decisioni che impattano gravemente sulle libertà dei cittadini, dobbiamo farlo in maniera compatta. Se però qualcuno concepisce la collaborazione come obbedienza, allora noi non ci stiamo”. Silvio Berlusconi in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha inoltre suggerito al governo di seguire il modello economico tedesco: “C’è urgente bisogno di mettere liquidità sul mercato, e lo Stato ha una sola cosa da fare subito, dare alle banche la garanzia sui crediti alle aziende”.

Chiara Viti

Classe 1993. Ha studiato Filosofia a Roma e si è specializzata in Editoria e Giornalismo. Si è avvicinata al mondo della comunicazione lavorando come Ufficio Stampa, poi uno stage nella redazione di Report (Rai 3). Adesso è giornalista praticante presso la Lumsa Master School.