A car enters the small Italian town of Codogno on February 23, 2020, under the shadow of a new coronavirus outbreak, as Italy took drastic containment steps as worldwide fears over the epidemic spiralled. (Photo by Miguel MEDINA / AFP)

Coronavirus, l'esperto"In Italia nessun erroreContagi al nord? Un caso"

Roberto Monaco, segretario Fnomceo "Molte più vittime con l'influenza"

Abbiamo intervistato il dottor Roberto Monaco, segretario generale della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, riguardo all’epidemia di coronavirus. Pur invitando tutti a non abbassare la guardia, l’esperto ha evidenziato come l’influenza in Italia faccia molte più vittime del Covid19.

Dottor Monaco, tutti i contagi sono avvenuti nel giro di pochi giorni e ristretti nel Nord dell’Italia. Quale potrebbe essere il motivo?

“La spiegazione potrebbe essere legata all’attività economica del Nord, più attiva rispetto ad altre regioni del Paese. Dall’altra parte però penso sia solamente un caso, sarebbe potuto succedere ovunque. Il numero alto di contagi è dovuto al fatto che i focolai si trovavano negli ospedali. Inoltre più controlli si fanno e più è facile accertare le positività lì dove ci sono”.

Secondo lei sono stati commessi errori in Italia dal punto di vista della prevenzione?

“Assolutamente no. L’Italia è stata la prima a chiudere i voli. Bisogna dire grazie al ministro della salute Roberto Speranza per il lavoro che sta svolgendo insieme alla Protezione civile. Il Paese si è mosso bene e in anticipo. In questo momento, a mio avviso, nonostante i numerosi contagi, la situazione è sotto controllo. L’influenza ha fatto duecento vittime mentre con il coronavirus sono sei: i dati parlano da soli”.

Quindi non c’è da preoccuparsi?

“Bisogna sempre stare all’erta. Non preoccuparsi significa abbassare la guardia e noi non ce lo possiamo permettere. Perdere anche solo un paziente vuol dire perdere una persona e uno Stato civile non si può permettere di abbandonare alcun cittadino. Bisogna mantenere la calma e ragionare optando per la quarantena, che in questo momento è l’unica prevenzione per evitare i contagi. Sono d’accordo con la chiusura di interi Paesi e con l’annullamento degli eventi e delle attività in programma. Sono opere di prevenzione che possono fare paura alle persone, ma in questo momento è l’unica vera arma che abbiamo. Anche perché a differenza dell’influenza tradizionale, non esiste ancora un vaccino, che è stato da sempre indispensabile per evitare pandemie”.

Diana Sarti

Nata a Roma nel 1995, si è laureata in scienze politiche alla Luiss. Scrive soprattutto per il web, con particolare attenzione agli esteri. Appassionata di teatro e Giochi olimpici, ha scritto spesso di nuoto e atletica leggera. Viaggiatrice da sempre e poliglotta, parla cinque lingue.