ROMA – Tremila euro a paziente. Tanto varrebbero i malati bisognosi di dialisi per Roberto Palumbo, primario di Nefrologia dell’ospedale Sant’Eugenio, arrestato lo scorso 4 dicembre mentre intascava una mazzetta in contanti da un imprenditore abruzzese specializzato nel settore delle apparecchiature elettromedicali. Lo stesso primario avrebbe fatto intendere a Maurizio Terra – titolare della Dialeur, anche lui ora ai domiciliari – che era quello il prezzo da pagare per dirottare i dializzati verso la sua clinica privata, scoraggiando i trattamenti a domicilio. Stesso atteggiamento nei confronti di Carmelo Antonio Alfarone, altro imprenditore da cui è partita la denuncia.
Non solo mazzette
Ma non c’erano solo i soldi. E non c’era solo la Dialeur, di cui Palumbo possedeva il 60%. È più lunga la lista dei benefit che i vertici di sei cliniche romane avrebbero concesso al nefrologo per i dirottamenti: tre carte di credito per pagare ristoranti nel cuore di Roma, boutique, spa e alberghi 5 stelle in tutta Italia. E poi l’affitto di un appartamento a due passi da San Pietro a 1.600 euro al mese, una Mercedes, una Smart e una Maserati in leasing. Persino l’assunzione della compagna come consulente, con uno stipendio di 2.900 euro mensili.
Il “Sistema Palumbo”
Era questo il “sistema Palumbo”, ipotizzato dalla Procura e per il quale in 12 sono attualmente indagati. Secondo Paola Della Monica, gip che ieri ha disposto i domiciliari per Palumbo e Terra nell’ordinanza di convalida dell’arresto, il medico sarebbe “parte essenziale di un progetto che, sfruttando la sua posizione di vertice all’interno della struttura pubblica, assicura un raccordo tra ospedale e cliniche private e opera una indebita commistione con interessi privati” garantendogli “in forza del potere derivante dalla sua posizione e della sua effettiva possibilità di indirizzare i pazienti in una struttura piuttosto che in un’altra, delle remunerazioni, dei vantaggi, delle utilità”. Per schermare i pagamenti, il primario avrebbe creato anche una società di comodo, la Omnia 2025 Srl.


