Così Salvini è diventato il profeta dei social

Matteo Salvini è, a oggi, il politico più seguito sui social network in Italia ed è secondo, in Europa, solo al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Il suo bacino di utenti supera su Facebook i tre milioni e mezzo di seguaci, in cui non ha rivali neanche a livello europeo, su Twitter arriva a un milione e su Instagram è a un milione e trecentomila.

Nel Grafico 1 abbiamo raccolto tutti i numeri social dei concorrenti politici italiani del leader della Lega. Il pentastellato Luigi Di Maio, l’altro vicepremier, ha quasi la metà dei follower dell’alleato-rivale con cui governa l’Italia. A fare meglio di Salvini in Italia soltanto l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, che però primeggia solo su Twitter. Che non è esattamente il terreno e il bacino di utenza su cui il leghista punta di più, considerato che la piattaforma di microblogging accoglie molti giornalisti e intellettuali che non sempre rientrano nelle grazie del vicepremier.

Nel Grafico 2, si può invece notare come, anche a livello europeo, Matteo Salvini non abbia rivali su Facebook e Instagram. Solo Emmanuel Macron, Marine Le Pen, la presidente del Front National, e Jeremy Corbyn, leader laburista, battono il nostro Salvini su Twitter.

Ma cosa contraddistingue la comunicazione politica online di Matteo Salvini da quella di un altro politico?

Secondo Mauro Munafò, giornalista de L’Espresso che segue i social salviniani dagli albori nel 2014, i segreti sono tre: chiarezza espositiva, pochi argomenti ma ben collocati e cavalcare l’onda di quelli che sono i sentimenti di chi lo segue. “Parla direttamente con le persone ed evita, come la peste, di andare fuori dagli argomenti che lui vuole siano al centro dell’agenda, che spesso è lui stesso che detta, specie attraverso i temi dell’immigrazione, il contrasto all’Unione europea, la sicurezza”.

Anche per Stefano Bartezzaghi, scrittore e semiologo, il successo del leghista è nella semplicità: “Salvini è abilissimo a dare un tocco di naturalezza, di ovvietà e buon senso ad affermazioni in sé spaventose: che più armi significa più sicurezza, o che le norme già esistenti sulla legittima difesa proteggono i malviventi e impediscono ai cittadini di difendersi – ad esempio”, spiega a LumsaNews.

Ad aiutare in maniera decisiva il vicepremier leghista c’è anche l’impegno costante di chi lavora per e con lui: il suo team di social media manager. C’è una macchina da guerra creata ad hoc, la “SalviniLab”, detta anche “La Bestia”, c’è Luca Morisi, lo spin doctor dei suoi profili, che trasforma in oro tutto ciò che tocca e con lui tutto il suo staff composto da giovani ragazzi che, i social, li conoscono meglio di chiunque altro. “Morisi ascrive a Salvini il merito di questa abilità comunicativa. Io penso ci sia un mix: c’è la componente personale, spontanea, che fa parte del suo talento politico, però c’è anche un elemento più strategico e professionale, che non è orchestrato da chissà quale software”, precisa Lorenzo Pregliasco, che a febbraio ha pubblicato il suo libro “Fenomeno Salvini”.

Grazie a Fanpage Karma, uno strumento che analizza i profili aziendali, possiamo anche capire quanto utilizza i vari social media Matteo Salvini. Nel periodo preso in considerazione, che va dal 24 febbraio 2019 al 22 marzo, il ministro dell’Interno ha postato su Facebook mediamente 14 post al giorno, per un totale di 374: 171 sono video, 116 foto, 84 sono link per articoli di giornale e solo tre gli stati.

C’è spazio quindi per l’immigrazione e la sicurezza, con la vicenda del senegalese Ousseynou Sy che il 20 marzo scorso ha dirottato un bus con 50 bambini a bordo, ci sono gli attacchi ai suoi avversari politici e a chi lo contesta, come Roberto Saviano. E c’è la propaganda elettorale, con foto, video e dirette dedicate all’ultimo voto in Basilicata.

I post di Salvini

Su Instagram, il numero di contenuti condivisi cala di qualche unità: i post sono in media 10 al giorno. Il picco massimo raggiunto nell’ultimo mese è di 121.377 like, la foto che ne ha meno arriva invece a 11084. Sul social dedicato agli scatti le interazioni sono più elevate rispetto alle altre piattaforme e non a caso Salvini è tra chi più ci ha investito: “Molti giovani si sono spostati là e anche i politici cercano di fare altrettanto: il leader della Lega, da questo punto di vista, si muove razionalmente rispetto a una trasformazione del mercato comunicativo. Sarebbe sciocco non farlo, francamente”, ci ha detto Sara Bentivegna, esperta di comunicazione politica e docente de “La Sapienza”.

Matteo Salvini senza i social probabilmente non tornerebbe alle percentuali con le quali ha preso in mano la Lega (vedi il 4% delle politiche del 2013), ma probabilmente non arriverebbe neanche a oltre il 30% degli ultimi sondaggi.

“Quando trovo questa accoglienza mi dico che qualcosa di buono per gli italiani ho fatto. GRAZIE! Avremo pure tutti contro, sempre di più, ma se ho il vostro affetto io vado avanti come un treno! <3 INSIEME si può TUTTO! Vi voglio bene!”, scriveva su Facebook il 17 marzo. In questa frase è racchiuso tutto il Salvini social: vicino alla gente, sicuro di sé e soprattutto contro chi non la pensa come lui.