Membri laici del CsmScoppia il "caso Valentino"Eletti solo 9 su 10

Nuovo voto domani alle 14.30 Tra i papabili Aimi e Giuffrè

ROMA – Dopo la fumata grigia di ieri sera, il Parlamento ci riprova sul nodo Csm. È stata infatti anticipata a domani alle 14.30 la convocazione dell’aula in seduta comune per l’elezione del decimo componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura che, nel corso della scorsa serata, non si è riusciti ad indicare. Eletti, infatti, solo nove membri su dieci con la maggioranza qualificata dei tre quinti. 

La decisione di riprogrammare la convocazione, inizialmente prevista per le 16.00 del prossimo martedì (così come riferito ieri in chiusura all’Aula dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè), ma ora fissata a giovedì 19 gennaio, è stata presa per accelerare al massimo i tempi a causa dello scoppio del “caso Valentino”.

Il “caso Valentino”

Il voto di ieri in Parlamento avrebbe dovuto perfezionare l’accordo sul pacchetto di candidati che era stato trovato tra maggioranza e opposizione. Che però è sembrato crollare quando i senatori di Fratelli d’Italia non si sono presentati all’urna, bloccando il quorum necessario per l’elezione. Il motivo? Giuseppe Valentino, candidato scelto da Fdi, Penalista calabrese già sottosegretario alla Giustizia, ma imputato per avere conoscenze personali con uomini della ‘ndrangheta, sul quale il Movimento 5 stelle si è tirato indietro. Indicato al suo posto il nome di Felice Giuffrè, che però non ha ottenuto i numeri necessari per passare lo spoglio. 

Chiudere il più in fretta possibile

L’obiettivo di maggioranza e opposizione è quello di chiudere il più in fretta possibile per consentire all’organo di autogoverno della Magistratura di entrare nel pieno delle sue funzioni. Per la maggioranza Giuffrè domani potrebbe comunque farcela. Allo stesso tempo, anche il senatore Enrico Aimi sarebbe “un’ottima scelta per il Paese”, così come dichiarato oggi da Giuseppe Moles e Nazario Pagano, entrambi Fi. 

Nella foto in alto: il Parlamento in seduta comune, foto Ansa

Maria Sole Betti

Classe '96, cresciuta tra l'Adriatico e l'ombra della Madonnina. Da sempre attratta dalle storie degli altri, mi sono laureata in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano. Dopo un Erasmus a Barcellona e una magistrale in Istituzioni e tutela dei diritti, l'approdo a Roma per fare del sogno del giornalismo una professione. Curiosità e chiacchere guidano la mia vita, ma, del resto, ho la luna in Ariete.