HomeEconomia La burocrazia fa impennare il debito dello Stato

Debito Pa in forte crescita
+36 mld di euro dal 2016
secondo dati Bankitalia

Situazione a rischio nell'Eurogruppo

insieme a Grecia e Portogallo

di Marina Lanzone15 Febbraio 2018
15 Febbraio 2018

Il debito pubblico italiano è aumentato di oltre 36 miliardi in 12 mesi. Lo ha annunciato Bankitalia nell’ultimo fascicolo “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, diffuso oggi, 15 febbraio. Rimane, quindi, uno dei più a rischio tra i paesi dell’Eurogruppo, subito dopo la Grecia, prima del Portogallo.

I dati segnano un passaggio da 2.219,5 miliardi registrati a fine 2016 a 2.256,1 miliardi della fine del 2017. Mentre nel 2015 ammontava a 2.173 e nel 2014 a 2.137, segnalando quindi una crescita progressiva.

L’aumento del debito, spiega la Banca d’Italia, riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, pari a 51,8 miliardi, in parte compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (13,8 miliardi). Il Ministero dell’Economia ha usato la liquidità di cassa per far scendere il fabbisogno (e il debito) oltre le previsioni. I conti si sono già impoveriti con il rischio che l’Italia possa diventare vulnerabile e sottostare in futuro al ricatto dei mercati. In un anno hanno perso 13,7 miliardi, uno dei livelli più bassi della storia recente, subito dopo quello del 2011 sotto il governo di Mario Monti.

È stato comunque possibile contenere il debito di 1,5 miliardi per effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio. Inoltre il debito è già calato tra novembre e dicembre 2017.  Nell’ultimo mese dello scorso anno le entrate tributarie sono cresciute del 3,2%.

Analizzando i dati per settori, si nota che per le Amministrazioni centrali è cresciuto di 39,6 miliardi, a 2.169,1, mentre per quelle locali è diminuito i 3,0 miliardi, a 86,9. Invece quello degli Enti di previdenza è rimasto più o meno stabile.

Si attendono ora i dati Istat, previsti per i primi di marzo, per una conferma importante. L’Italia è riuscita a ridurre il rapporto debito/Pil di qualche decimale rispetto al 2016? Forse ha centrato l’obiettivo, ma a un prezzo.

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