epa09302223 Club goers party at the MAD (Moulin a Danse) night club on the first evening after COVID-19 measures were eased enabling the reopening of discotheques at full capacity and without mask upon presentation of COVID certificates in Lausanne, Switzerland, early 26 June 2021. Starting from 26 June, COVID-19 restrictions in Switzerland on nightclubs, large events, remote working, education and restaurants will be loosened. EPA/VALENTIN FLAURAUD

Il decreto sulle capienzearriva oggi in Cdm Discoteche, manca l'accordo

Speranza: "Salute al primo posto" Cinema e teatri al 100%, stadi al 75%

Si riunirà oggi il Consiglio dei Ministri per il decreto sull’allargamento delle capienze per stadi, concerti, cinema e teatri. Le misure al vaglio sono state prima analizzate dal Comitato tecnico scientifico e, una volta entrate in vigore, saranno valide per le attività in zona bianca.

Per quanto riguarda gli eventi sportivi, c’è l’ipotesi di estendere la capienza massima al 75% per gli stadi all’aperto e fino ad un massimo del 50% per gli impianti al chiuso. Per cinema, teatri, e sale da concerto, il Cts ha suggerito una capienza massima all’80% al chiuso e al 100% all’aperto. Non sono previste limitazioni per accedere ai musei, ma dovrà essere sempre garantita “l’organizzazione dei flussi per favorire il distanziamento interpersonale in ogni fase, con l’eccezione dei nuclei conviventi”. Per accedere a qualsiasi evento rimane l’obbligo di mostrare all’entrata il green pass e di utilizzare la mascherina.

Rimane il ‘”nodo discoteche”, settore ormai chiuso da più di un anno e mezzo. Per ora il Cts ha dato il via libera ad una capienza massima al 35% al chiuso e al 50% all’aperto, ma tra le forze di maggioranza non è ancora stato raggiunto un accordo. “È una presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico – afferma il leader della Lega Matteo Salvini – con questi numeri rischiano di fallire 3mila aziende e 200mila lavoratori”. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito la volontà di mettere al primo posto “il diritto alla salute” e anche il Cts ha spiegato che i paletti sono necessari perché si tratta di “attività che si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus”. Intanto le associazioni di categoria si dicono pronte alla mobilitazione contro le rigide misure.

Paola Palazzo

Laureata in Culture della moda nella Facoltà di lettere e beni culturali all'Università di Bologna. Frequento il Master di 1° livello in Giornalismo alla LUMSA di Roma.