Dopo Boston, massima allerta anche a Roma. Rafforzati i controlli nell’ambasciata Usa

Dopo le bombe di Boston, anche in Italia si alza il livello di allerta. Ieri a Roma si è svolto un vertice al Viminale sulla sicurezza. Presente anche il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. Durante l’incontro è stato deciso di “rafforzare i dispositivi di vigilanza sull’intero territorio nazionale nei confronti di obiettivi sensibili”. Intanto nella capitale è già scoppiato il primo allarme bomba, per fortuna infondato.Evacuata la sede dell’Unità. Ieri infatti all’ora di pranzo è stata evacuata la redazione online dell’Unità, in via Ostiense. La presenza di un ordigno era stata segnalata con una telefonata. L’edificio ospita anche uffici della prefettura e della società Farmacap. Ma nell’ispezione delle forze dell’ordine, non si è trovata alcuna traccia di ordigni.
L’episodio arriva dopo che le scorse settimane era stato recapitato un pacco bomba alla sede torinese de “La Stampa”. Senza rivendicazioni. Allora si era pensato ad una pista anarchica.
Attenzione negli aeroporti. A Roma si rafforzano comunque le misure antiterrorismo. Il questore di Roma ha disposto un’intensificazione dei controlli. Sotto osservazione ci sono le università americane, gli uffici delle ambasciate statunitensi, il consolato e la residenza dell’ambasciatore.
Naturalmente l’attenzione è massima anche negli aeroporti. “I controlli in vigore per i viaggi verso gli Usa rispondono già ad uno standard elevato – ha spiegato il dirigente della Polaria di Fiumicino, Antonio Del Greco, all’Adnkronos – Dopo gli attentati alla maratona, però, c’è attenzione a tutti i sistemi di sicurezza per i cosiddetti voli sensibili”.

Domenico Mussolino