Terremoto in Iran. Il sisma più forte degli ultimi 40 anni provoca centinaia di morti

Si parla di almeno 80 morti nel violento sisma di magnitudo pari a 7,8 della scala Richter che ha colpito l’Iran, in particolare la provincia di Sistan e Balucistan vicino al confine con il Pakistan. Le autorità non escludono, però, che il numero delle vittime possa continuare a crescere con il passare del tempo. Secondo l’agenzia Farsi la zona colpita è del tutto rurale, dove almeno 1000 case, costruite con mattoni di fango, sono crollate.  Secondo le autorità iraniane è stato il più potente terremoto degli ultimi 40 anni e un responsabile del centro di ricerca sismologica dell’Università di Teheran ha fatto risalire l’ultimo precedente a circa 100 anni fa. La forte scossa è stata avvertita in tutta l’area del Golfo Persico e non solo: a Dubai, in India, dove a New Delhi hanno tremato gli edifici più alti; in Pakistan, a Islamabad, Peshawar e Multan; nel Barhein e negli Emirati Arabi, dove ad Abu Dhabi sono stati evacuati molti uffici.
Zona ad alto rischio sismico
. Sono ormai vent’anni che il territorio è scosso da una serie di violenti terremoti: da quello nell’Iran settentrionale del 1990, a quello che ha distrutto la città di Bam (patrimonio dell’umanità dell’Unesco) nel 2003, che hanno causato decine di migliaia di morti. Lo scorso inverno, un sisma nella zona dell’Azerbaijan orientale aveva provocato 400 vittime e la scorsa settimana una forte scossa tellurica nei pressi della centrale nucleare di Busher aveva fatto temere il peggio.  La zona al confine tra Iran e Pakistan è nota per essere fortemente sismica in quanto crocevia di quattro grandi placche tettoniche – quella Arabica, l’Eurasiatica, l’Indiana e l’Africana – più la piccola placca dell’Anatolia. L’ente per la sorveglianza geologica degli Stati Uniti, l’Usgs, rileva che il segno tangibile dell’intensa attività delle placche in quest’area è la conformazione delle montagne, che risulta dai movimenti compressivi. La spinta esercitata nell’area colpita dal terremoto si deve soprattutto all’incontro fra la placca Eurasiatica, quella Africana e quella Iraniana.
Gli Stati Uniti sono “pronti a offrire assistenza in questo momento difficile” a Iran e Pakistan colpiti dal terremoto, nonostante le tensioni con Teheran. In una nota, il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha offerto l’aiuto di Washington e presentato le sue “più sincere condoglianze” alle “famiglie delle vittime, ai feriti e alle comunità che hanno subito danni alle loro case e alle loro proprietà”.
Discussione sul piano nucleare
. Il persistente moto tellurico che continua a interessare la zona, ha sollevato un acceso dibattito sul tema delle centrali nucleari. Le autorità di Teheran hanno sinora rifiutato qualsiasi dialogo sul tema con i paesi vicini, ripetendo che le loro centrali sono sicure e a prova di sisma, anzi pensano di costruirne delle nuove nei prossimi anni.

 Mariangela Cossu