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“L’unità tra le forze politiche è un dovere”

Draghi al Senato
per la fiducia
"L'unità è un dovere"

Europa, economia e ambiente punti focali

E sulla gestione Covid ringrazia Conte

di Valerio Albertini17 Febbraio 2021
17 Febbraio 2021

epa09017746 Italian premier Mario Draghi during his address to the Senate ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 17 February 2021. Premier Mario Draghi and his new cabinet were sworn in before President Sergio Mattarella on 13 February 2021. The new government will face vote of confidence in the Senate on 17 February and later another vote in the lower chamber on 18 February. The executive led by the former president of the European Central Bank is a sort of government of national unity assembled to prevent the country having to hold early elections in the middle of the COVID-19 pandemic following the collapse of ex-premier Giuseppe Conte's administration. EPA/ROBERTO MONALDO / POOL

“Non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia”. Così il premier Mario Draghi ha chiuso il suo discorso programmatico per la fiducia al Senato, su cui il voto è previsto alle 23. Il presidente del Consiglio ha toccato diversi punti, dal rapporto con l’Europa all’ambiente, dalla lotta alla pandemia alle riforme su scuola e fisco, con un messaggio ben chiaro al suo governo: “Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere”. Ventuno in tutto gli applausi che hanno contraddistinto i 53 minuti del discorso di Mario Draghi.

Ore 11.36, Salvini: “Ottimo punto di partenza”

Salvini: “Ottimo punto di partenza, nel nome dell’efficienza, della trasparenza e del cambiamento. La Lega c’è!” Zingaretti: “Bene il presidente Draghi. Dalle sue parole una conferma: l’Italia è in buone mani. Il Pd farà la sua parte in questa sfida”. Renzi: “Se qualcuno avesse avuto dei dubbi, ascolti Draghi e dica: ne valeva la pena di aprire la crisi? Sì. Il discorso di Draghi è straordinario”. Meloni: “Dopo aver ascoltato da Draghi, un intervento di generica visione politica, che evita però di calarsi nelle scelte concrete da effettuare, confermiamo il nostro ‘no’ a questo Governo”.

Ore 11.05, Draghi: “Fiducia in Biden, alimentare dialogo con Russia”

“Questo governo sarà convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Unione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite. Profonda è la nostra vocazione a favore di un multilateralismo efficace, fondato sul ruolo insostituibile delle Nazioni Unite. L’avvento della nuova Amministrazione USA prospetta un cambiamento di metodo, più cooperativo nei confronti dell’Europa e degli alleati tradizionali. L’Italia si adopererà per alimentare meccanismi di dialogo con la Federazione Russa”.

Ore 11.04, Draghi: “Fisco e pubblica amministrazione riforme primarie”

“Le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti. Una riforma fiscale è l’architrave della politica di bilancio. La riforma della pubblica amministrazione dovrà muoversi su due direttive: investimenti in connettività con anche la realizzazione di piattaforme efficienti e di facile utilizzo da parte dei cittadini; aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici, anche selezionando nelle assunzioni le migliori competenze e attitudini in modo rapido, efficiente e sicuro, senza costringere a lunghissime attese decine di migliaia di candidati”.

Ore 11.01, Draghi: “Studiare profonda revisione dell’Irpef”

“Va studiata una revisione profonda dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività. Funzionale al perseguimento di questi ambiziosi obiettivi sarà anche un rinnovato e rafforzato impegno nell’azione di contrasto all’evasione fiscale”.

Ore 10.56, Draghi: “Governance Recovery incardinata nel Ministero Economia”

“La strategia per i progetti del Next Generation EU non può che essere trasversale e sinergica, basata sul principio dei co-benefici. La governance del Programma di ripresa e resilienza è incardinata nel Ministero dell’Economia e Finanza con la strettissima collaborazione dei Ministeri competenti che definiscono le politiche e i progetti di settore. Il Parlamento verrà costantemente informato sia sull’impianto complessivo, sia sulle politiche di settore”.

Ore 10.52, Draghi: “Investire su preparazione funzionari pubblici infrastrutture”

“In tema di infrastrutture occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici per permettere alle amministrazioni di poter pianificare, progettare ed accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Ore 10.48, Draghi: “Aiutare il settore turistico a uscire da disastro post covid” 

“Anche nel nostro Paese alcuni modelli di crescita dovranno cambiare. Ad esempio il modello di turismo, un’attività che prima della pandemia rappresentava il 14 per cento del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia”.

Ore 10.47, Draghi: “Riequilibrare il gap salariale”

L’Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro”.

Ore 10.41, Draghi: “Tornare rapidamente a un orario scolastico normale”

“Le ragazze e i ragazzi hanno avuto, soprattutto quelli nelle scuole secondarie di secondo grado, il servizio scolastico attraverso la Didattica a Distanza che, pur garantendo la continuità del servizio, non può non creare disagi ed evidenziare diseguaglianze. Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà. Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza”.

Ore 10.39, Draghi: “Vaccini in tutte le strutture disponibili”

“Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: dobbiamo renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private. La velocità è essenziale per ridurre le possibilità che sorgano altre varianti”.

Ore 10.28, Draghi: “Governo nasce nel solco dell’appartenenza all’Ue”

“Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro”.

Ore 10.26, Draghi: “Il governo non è figlio del fallimento della politica”

“Si è detto e scritto che questo governo è stato reso necessario dal fallimento della politica. Mi sia consentito di non essere d’accordo. Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità ma semmai, in un nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione, ne fa uno avanti nel rispondere alle necessità del Paese, nell’avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese che ben sanno quando è il momento di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità”.

Ore 10.22, Draghi: “Ringrazio Conte”

“Ringrazio il mio predecessore Giuseppe Conte che ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto dall’Unità d’Italia”.

Ore 10.20, Draghi: “Governo farà riforme e affronterà emergenza”

“Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour:’… le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”.

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