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HomeEsteri Droni nei cieli europei, disagi all’aeroporto di Oslo. Zelensky: “Usa e Ue devono agire”

Droni sospetti su Oslo
Raid russi non si fermano
Zelensky: "Reazioni non degne"

A Leopoli sfiorato un treno con italiani

Mosca: "Abbattuti 251 droni ucraini"

di Pietro Bazzicalupi06 Ottobre 2025
06 Ottobre 2025

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky | Foto Ansa

OSLO – Continuano le tensioni tra Europa e Russia. Nella notte di oggi, lunedì 6 ottobre, droni non identificati sono stati avvistati nei pressi dell’aeroporto Gardermoen di Oslo, in Norvegia. Come successo nella notte tra giovedì 2 ottobre e venerdì 3 ottobre nello scalo di Monaco di Baviera, l’allarme ha causato ritardi nei voli e momenti di tensione, mentre le autorità indagano sull’origine dei dispositivi. L’episodio arriva in un clima di crescente allerta, aggravato dai raid russi che colpiscono sempre più duramente il territorio ucraino.

Il raid russo a Leopoli

A Leopoli, nell’ovest dell’Ucraina, una delegazione di attivisti italiani – 110 persone appartenenti a 35 associazioni pacifiste – è stata sfiorata da un attacco aereo nella notte tra sabato 4 ottobre e domenica 5 ottobre. Il treno su cui viaggiavano si è fermato per due ore in città, mentre il raid era in corso. Secondo le autorità locali, sono stati abbattuti o andati a segno 78 droni e 12 missili, con gravi danni alle infrastrutture e interruzioni della fornitura elettrica per oltre 110.000 cittadini. La Polonia ha prontamente fatto decollare i propri jet per proteggere lo spazio aereo.

L’appello di Zelensky

La risposta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non si è fatta attendere. Si è rivolto in particolare verso l’Occidente lanciando un nuovo appello per denunciare una “reazione non degna” a fronte dei raid russi. “America ed Europa devono agire per fermare Putin. Servono decisioni concrete”, ha detto Zelensky. 

Mosca dichiara abbattimento di droni ucraini

Nel frattempo, Mosca ha dichiarato di aver abbattuto 251 droni ucraini in una sola notte, continuando a minacciare ritorsioni anche contro i Paesi che supportano Kiev. La tensione si allarga: sabato 4 ottobre, lo scalo di Vilnius in Lituania è stato chiuso temporaneamente a causa di palloni aerostatici sospetti, poi risultati legati a traffici di contrabbando dalla Bielorussia. Ma il segnale resta chiaro: l’Europa non può più voltarsi dall’altra parte sul conflitto.

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