"Le ricerche smentisconoche gli psichedelicinon creano dipendenza"

Anna Lembke, psichiatra americana "Tutti i trattamenti hanno dei rischi"

“Molte persone fraintendono lo stato delle prove che sono a favore dell’uso degli psichedelici, ma non va considerato come l’unico veicolo di guarigione per il paziente”. Anna Lembke, psichiatra americana e docente in Medicina delle dipendenze alla Stanford University in California, spiega a Lumsanews i falsi miti intorno agli psichedelici e al loro utilizzo al di fuori della pratica clinica.  

Anna Lembke, docente in Medicina delle dipendenze alla Standford University

  Il microdosaggio di psichedelici può avere effetti terapeutici nell’ambito dei trattamenti psichiatrici?

“Gli studi clinici dimostrano che gli psichedelici possono essere utili come coadiuvanti della psicoterapia. Questa è una distinzione importante. Attualmente non esistono prove affidabili dell’uso degli psichedelici da soli, a qualsiasi dose, per il trattamento di qualsiasi disturbo psichiatrico”. 

Cosa dimostrano gli studi?

“Tutte le ricerche svolte finora sono state condotte nel contesto della psicoterapia, e in questi studi gli psichedelici sono stati somministrati da un professionista esperto un piccolo numero di volte, dalle tre alle cinque, nell’arco di molte settimane di psicoterapia, circa quaranta o cinquanta sedute. Il punto è che molte persone fraintendono o non sono consapevoli dello stato delle prove, che sono a favore dell’uso degli psichedelici per aiutare la psicoterapia, non come veicolo indipendente per la guarigione”.

È possibile implementare questa pratica a lungo termine?

“Sì, penso sia possibile. Sta già accadendo. La parte difficile sarà la regolamentazione della qualità, soprattutto perché si suppone che la psicoterapia sia il pilastro del trattamento, ed è estremamente difficile avere un controllo di qualità sulla terapia della parola”. 

Quindi pensa che possano esserci dei rischi?

“Tutti i trattamenti presentano dei rischi. Gli psichedelici non fanno eccezione. Inoltre, per quanto riguarda i dati, i media hanno sorvolato o minimizzato. Mentre assistiamo a una crescita nell’uso di psichedelici nella popolazione,  aumentano anche i danni. Questo ci dice che abbiamo bisogno di molti più dati sui potenziali pericoli”. 

Gli psichedelici creano dipendenza?

“È un mito che gli psichedelici non creino dipendenza. In clinica vediamo continuamente pazienti dipendenti da psichedelici. Qualsiasi droga che modifichi il nostro stato mentale in modo così rapido e potente ha un potenziale di dipendenza, definito come uso continuo e compulsivo nonostante i danni a se stessi o agli altri”.