Ecco dove sono finiti i soldi della Lega: in Tunisia spunta uno yacht di Riccardo Bossi

Proseguono le indagini in seguito all’arresto dell’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito che avrebbe utilizzato fondi nazionali del partito anche per acquistare uno yacht del valore di 2,5 milioni di euro a favore di Riccardo Bossi ed è per questo che ora si è deciso di porre i sigilli all’imbarcazione. Importante decisione presa dal Ministero di Tunisi che ha apposto i sigilli allo yacht che si sospetta possa essere stato acquistato con 2,5 milioni euro della Lega Nord da Riccardo Bossi, primogenito del fondatore del Carroccio, Umberto, e intestato a un prestanome. Si tratta comunque di una mossa che si è resa inevitabile in seguito all’azione della Guardia di finanza di Milano che ha sfruttato i canali ufficiali internazionali in materia di riciclaggio in attesa di una rogatoria della Procura di Milano. Per cercare di fare rispettare la sanzione dalla giornata di ieri è presente un poliziotto in borghese davanti all’imbarcazione proprio per evitare che chiunque possa salire a bordo e non rispettare la decisione. Negli ultimi giorni però sono state anche le intercettazioni di cui sono entrati in possesso i pm Robledo, Filippini e Pellicano a confermare che lo yacht è stato acquistato attraverso i fondi del partito. In una telefonata che è sotto indagine da parte dei pm, infatti, Girardelli, il faccendiere genovese detto “l’ammiraglio”, arrestato insieme a Belsito con le stesse accuse, parlava insieme a un altro uomo, ancora non identificato, dello “yacht che Riccardo Bossi ha ormeggiato in Costa Azzurra comprato con i soldi della Lega”.
Un anno fa era stata una laurea conseguita in Albania, a gettare sospetti sulla Lega e sulla famiglia di Umberto Bossi, in particolare sul secondogenito Renzo, che ha sempre negato la circostanza. Adesso è quello yacht ribattezzato ‘Stella’, per i pm riconducibile appunto al primogenito Riccardo, a riportare l’attenzione su come i rimborsi elettorali sarebbero stati usati fino alla primavera 2012 dall’ex tesoriere già allora indagato per appropriazione indebita e per truffa aggravata, poi espulso dal Carroccio, e arrestato la scorsa settimana con l’ulteriore accusa di associazione a delinquere. Proprio da quel giorno si parla dello yacht che il giovane Bossi “avrebbe acquistato avvalendosi di un prestanome”, Stefano Alessandri, anche lui (pare) pilota di rally.

Lorenzo Caroselli