HomeEconomia Effetto pandemia, l’economia mondiale brucerà 9mila miliardi e il 3% del Pil mondiale

Il Covid abbatte l'economia
recessione senza precedenti
perdite per 9mila miliardi

Il Fmi prevede effetti "ancora peggiori"

se il virus non svanirà dopo metà 2020

di Diana Sarti17 Aprile 2020
17 Aprile 2020

Una crisi profonda investirà tutti i Paesi. La pandemia da Covid-19 è globale anche nelle sue conseguenze. Nell’anno in corso il 3% del Pil mondiale andrà in fumo. L’economia subirà perdite per 9.000 miliardi di dollari nel 2020, l’equivalente delle economie di Germania e Giappone messe insieme. Il Pil delle economie avanzate subirà un calo del 6% e quello dei Paesi emergenti dell’1%.

Uno scenario inedito perché per la prima volta trasversale. Da Nord a Sud, da Oriente a Occidente, nessuno sarà escluso. I dati, che prevedono l’andamento dei prossimi mesi, sono stati elaborati dal Fondo Monetario Internazionale all’interno del World Economic Outlook trimestrale e poi ripresi dall’Ispi nel dossier “Coronavirus: una crisi economica globale”.

 

Nell’approfondimento emerge come la crisi economico-sanitaria in corso sia diversa da quella finanziaria iniziata nel 2008, in cui la contrazione fu dello 0.1%. Gita Gopinath, la capoeconomista del Fmi, ha parlato di recessione “senza precedenti”. La domanda è crollata, i mercati sono in sofferenza e le probabilità che la ripresa nel 2021 sia rapida sono basse perché sono ancora molte le incognite legate al virus. Se la pandemia dovesse prolungarsi nel corso di quest’anno, e quindi anche le misure di contenimento del contagio, i dati del Fmi sarebbero “molto peggiori”. Per ora, stimando che la pandemia svanisca nella seconda metà del 2020, per l’anno successivo il Fondo prevede che l’economia globale crescerà in media del 5.8%.

Il report sottolinea come l’Occidente potrebbe pagare un prezzo più alto degli altri. L’Eurozona perderà il 7.5%, la Grecia il 10% e l’Italia il 9.1%. Non andrà molto meglio a Germania, Francia e Spagna che perderanno rispettivamente il 7%, il 7.2% e l’8%, secondo il Fmi. Anche gli Stati Uniti vedranno il Pil contrarsi del 5.9%. Gli unici due Paesi che resteranno in positivo saranno Cina e India.

Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale. Foto Ansa.

Kristalina Georgieva, la direttrice del Fmi, ha ammesso che le ricadute economiche saranno peggiori anche di quelle avute dopo la Grande Depressione, che andò avanti dal 1929 al 1939. “Soltanto tre mesi fa ci aspettavamo una crescita del reddito pro capite positiva in oltre 160 dei nostri paesi membri nel 2020. Ora prevediamo che quest’anno 170 paesi proveranno una crescita negativa”, ha aggiunto.

Ai morti, già quasi 150mila, si aggiungono così anche disoccupazione e fallimenti di impresa. La raccomandazione fatta ai governi dal Fmi, istituzione tradizionalmente propensa all’austerità, è ora invece quella di “spendere per contenere i danni”. A sottolineare il cambio di rotta del Fmi in una situazione eccezionale come questa è stato il direttore dell’Ispi Paolo Magri.

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