HomePolitica Elezioni 2018. Mondo cattolico preoccupato,ma fiducioso in Mattarella

Il mondo cattolico
teme l'instabilità politica
e spera in Mattarella

Osservatore Romano e Famiglia Cristiana

mettono in evidenza l'ingovernabilità

di Luisa Urbani05 Marzo 2018
05 Marzo 2018

“Italia senza maggioranza”. È il titolo che si legge sulla prima pagina dell’ Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede. Questo è il segnale della preoccupazione, rispetto all’esito elettorale, che dilaga anche nel mondo cattolico, che attraverso l’espressione delle sue testate mostra di temere l’ingovernabilità

Il quotidiano, riportando in maniera sintetica i risultati del voto, sottolinea che “sulla carta una maggioranza stabile non c’è”. Grossa, però, è la fiducia nei confronti di Mattarella: “Spetta ora – si legge –  al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decidere, sulla base di questi risultati, a chi affidare il mandato, presumibilmente esplorativo, per formare il governo”.

“L’Italia ingovernabile” invece è il titolo, ancora più drastico, scelto dal settimanale Famiglia Cristiana. Secondo il giornale “il primo ostacolo per il Paese è la turbolenza dei mercati. I due movimenti che hanno vinto le elezioni sono fortemente critici nei confronti dell’Europa, per usare un eufemismo. La stessa Marine Le Pen ha scritto che l’Europa ha passato una brutta nottata dopo gli esiti del voto elettorale italiano”.

A fare un’analisi più approfondita, che comprende anche le possibili ipotesi sul dopo, è il Servizio di Informazione Religiosa (SIR) che ha scelto di intervistare il politologo Paolo Pombeni. Secondo lo studioso “A meno di colpi di scena imprevedibili, mi pare che si possano considerare due ipotesi di fondo, quella di un governo di minoranza oppure, lo si chiami come si vuole, quella di un governo di tregua. Nel primo caso si tratterebbe di un governo della coalizione con il maggiore numero dei voti, il centro-destra, che in nome dell’esigenza di non lasciare il Paese senza un governo potrebbe avere l’appoggio esterno momentaneo di un altro partito. E realisticamente non potrebbe che essere il Pd. Il quale, però, porrebbe delle condizioni.  Forse anche intorno ai Cinquestelle potrebbe nascere un governo di minoranza e anche in questo caso l’interlocutore non potrebbe che essere il Pd. L’altra ipotesi è quella di un governo di tregua, non politicamente connotato, che consenta di far decantare la situazione”.

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