ROMA – Il tentativo di mediazione proposto dal governo italiano è naufragato. La Global Sumud Flotilla non intende cambiare rotta. Non ci sarà la deviazione degli aiuti in direzione Cipro, auspicata da Palazzo Chigi, per poi farli arrivare a Gaza con il coinvolgimento del patriarcato latino di Gerusalemme. “Non lasceremo gli aiuti a Cipro”, sostiene la delegazione italiana del Global Movement to Gaza, a nome del Comitato direttivo della Global Sumud Flotilla. “Questo non rispetterebbe l’obiettivo della nostra missione, che è rompere l’assedio della Striscia. Le nostre 50 barche proseguiranno dirette fino a Gaza”, si legge nel messaggio degli attivisti. La Farnesina però avverte: “Sconsigliato proseguire: assistenza a chi si ferma in Grecia, gli altri rischiano”. In un colloquio con LaRepubblica, il presidente della Cei Matteo Zuppi ribadisce che per la Chiesa l’unica soluzione per far sbarcare gli aiuti resta Cipro: “Si può ancora creare un canale sicuro per gli aiuti”. Intanto la trattativa con Israele resta aperta e la Fregata Alpino sostituisce la Fasan in prossimità della Flotilla.
Flotilla: “Le 50 barche continueranno dirette fino a Gaza”
“Siamo nel momento più critico, tante minacce, ma vinceremo”. Gli attivisti della Global Sumud Flotilla chiariscono in una conferenza stampa la loro posizione: “Non ci saranno altre soste tecniche per le nostre 50 barche, continueremo diretti fino a Gaza. Siamo consapevoli delle minacce, ma ci rendono solo più uniti”. Parole che suonano come un rifiuto definitivo al piano Meloni-Chiesa.
Farnesina agli italiani sulla Flotilla: “Sconsigliato proseguire”
Dopo il no della flottiglia sulla consegna degli aiuti in un porto neutrale, il ministero degli Esteri ha chiarito che il nostro Paese offrirà assistenza “ai partecipanti italiani che volessero fermarsi in Grecia e proseguire in modo sicuro per l’Italia o altra destinazione”. Il messaggio inviato dalla Farnesina ai partecipanti italiani alla Flotilla non lascia spazio a interpretazioni: “L’iniziativa è sconsigliata. Chi la intraprende si assume in proprio tutti i rischi e sotto la sua personale responsabilità”.
Zuppi: “Si può ancora creare un canale sicuro per gli aiuti”
“A Gaza non si attracca. E lo dico proprio tecnicamente. Sarebbe complicato in condizioni diciamo normali, figuriamoci adesso dovendo anche portare viveri e beni di prima necessità. Si rischierebbe il caos”, evidenzia il cardinale Zuppi a Repubblica. Per il presidente della Cei, che si sta adoperando per fare in modo che gli aiuti della Flotilla arrivino a destinazione, la via più sicura resta Cipro dove il patriarca Pizzaballa “ha la possibilità di attivare un’organizzazione che distribuisca tutto alla popolazione”. Altre soluzioni non sembrano “praticabili”. Zuppi scarta sia l’ipotesi Israele che quella che vedrebbe coinvolto il Libano, “dove attraccare è possibile ma poi non c’è modo di trasportare tutto a Gaza”.
Mattarella alla Flotilla: “Accogliete l’offerta del Patriarcato Latino”
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona”. “Al fine di salvaguardare il valore dell’iniziativa assunta dalla Flotilla, mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme – anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza – di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza”, scrive il capo dello Stato in un appello inviato alla Flotilla.
La fregata Alpino sostituisce la Fasan in prossimità della Flotilla
Intanto la fregata multiruolo Fasan della Marina militare italiana, che dal 24 settembre era sud di Creta in prossimità della Sumud Flotilla per eventuali soccorsi, è stata sostituita. A prenderne il posto la Alpino, che ora viaggia in prossimità della Flotilla. A quanto si apprende, la Fasan si è allontanata per attività logistiche.
Usb: “100 piazze per Gaza, presidi in tutta Italia”
L’Unione sindacale di base e il Global Movement for Gaza, intanto, annunciano “lo stato di agitazione permanente e l’occupazione di cento piazze per Gaza verso la manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma”. Sul sito del sindacato di base si legge che “apartire da venerdì 26 settembre creiamo accampamenti permanenti in ogni città nelle grandi piazze. A Roma piazza dei Cinquecento, da dove è partito lo sciopero generale. A Genova nei pressi del valico 3, dove sono stati raccolti gli aiuti”.