PALMOLI – Sono bastate poche ore perché la vicenda diventasse caso nazionale. L’allontanamento dei tre bambini della famiglia che vive nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti ha acceso il dibattito pubblico, alimentando lo scontro politico e istituzionale.
L’ordinanza del Tribunale dei minorenni dell’Aquila, firmata dalla presidente Cecilia Angrisano, ha scatenato una valanga di insulti e minacce social, trasformando il caso in un terreno di scontro politico e mediatico. L’Associazione nazionale magistrati parla di una “pericolosa campagna d’odio”.
Il legale al lavoro sul ricorso
Intanto, l’avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, racconta lo stato d’animo dei tre bambini. I piccoli sono ospiti in una casa famiglia a Vasto, con la madre autorizzata a vivere nello stabile, e il padre, invece, rimasto nel bosco. La volontà di tutti è quella di tornare il prima possibile a casa. Ricongiungere il “nido”.
Proprio su questo aspetto è al lavoro il legale. L’obiettivo del ricorso che verrà presentato è il ricongiungimento immediato e, in un secondo momento, il ritorno nella loro abitazione. Non è escluso l’intervento su alcune criticità evidenziate dell’ordinanza, dall’istruzione alle strutture abitative, come la possibile installazione di un bagno adiacente alla casa in cui vive il padre.
Il commento di Salvini e la replica dell’Anm
Nel frattempo, il fronte politico si accende. Il vicepremier, Matteo Salvini, parla apertamente di “sequestro”, definendo l’allontanamento “una vergogna” e annunciando di voler fare “tutto il possibile” per far tornare i minori tra le braccia della famiglia. Netta la replica dell’Anm che richiama la necessità di tutelare i minori e critica la “delegittimazione” dell’autorità giudiziaria da parte del governo.
In attesa delle prossime decisioni, i bambini saranno sottoposti alle visite mediche previste, con le associazioni pronte a mobilitarsi: per il prossimo 6 dicembre è prevista una manifestazione a Roma davanti al ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità.


