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HomeEsteri Francia, nasce il secondo governo Lecornu. Domani la presentazione del programma

Francia, nasce Lecornu 2.0
Un governo di scopo
per varare la manovra 2026

Macron dà carta bianca al premier

Molte conferme e nuovi ministri tecnici

di Iris Venuto13 Ottobre 2025
13 Ottobre 2025
Francia Lecornu lascia

Il primo ministro dimissionario Sebastien Lecornu parla da Palazzo Matignon | Foto Ansa

PARIGI – Al via Lecornu 2.0. “Un governo di volti nuovi che escono dalla società civile, con personalità di esperienza e giovani parlamentari”. Così, il ministro macroniano annuncia il suo secondo esecutivo in sette giorni: “un governo di scopo, quello di varare la manovra finanziaria entro la fine dell’anno”. Lecornu ha risposto nuovamente alla chiamata di Emmanuel Macron, che lo ha riconvocato e rinominato dopo le dimissioni di una settimana fa, dopo appena 14 ore di governo. Macron ha dato “carta bianca al primo ministro” per “i negoziati” con i partiti politici. Nonostante il nuovo avvio, nel secondo governo rimangono invariate la maggior parte delle cariche di vertice, ad eccezione di alcuni nuovi ministri tecnici. 

A chiedere però una vera e propria svolta politica sono le opposizioni, la sinistra radicale (France Insoumise) e l’estrema destra (Rassemblement National), che hanno presentato una mozione di sfiducia in cambio del loro sostegno per i negoziati sul bilancio. Questa volta l’esecutivo dovrebbe durare di più, almeno una settimana. Infatti la Costituzione francese concede al Parlamento 70 giorni per esaminare il piano prima del 31 dicembre. Se verrà presentato entro domani – dopo il vaglio del Consiglio dei ministri – i termini sarebbero rispettati e Lecornu potrebbe resistere qualche mese.

Il progetto di manovra finanziaria per il 2026 verrà adottato domani mattina nel primo Consiglio dei ministri. Nel pomeriggio invece Lecornu è atteso in Parlamento, dove pronuncerà davanti all’Assemblée Nationale il suo discorso di politica generale. C’è attesa anche per le reazioni che susciterà nei socialisti, negli ecologisti e nei centristi dissidenti. Soprattutto il Partito Socialista, per non sfiduciare il governo, aspetta una risposta alla sua principale richiesta: la sospensione “completa e immediata” della riforma delle pensioni. 

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