PAVIA – Il caso Garlasco torna in aula e, a sorpresa, Alberto Stasi si presenta nel tribunale di Pavia. Proprio qui si è concluso nella mattinata di giovedì 18 dicembre l’incidente probatorio sulla compatibilità tra il Dna maschile estrapolato dalle unghie di Chiara Poggi e la linea maschile di Andrea Sempio.
L’avvocato di Stasi: “Non credo parlerà”
Antonio De Rensis, avvocato difensore di Stasi, ha fatto sapere che probabilmente Alberto “non parlerà”. “Voleva esserci perché lo riguarda e il Tribunale della Sorveglianza ha dato questa possibilità”, ha chiarito De Rensis. Al momento Stasi non può rilasciare dichiarazioni perché in semilibertà.
Cosa emerge dalla perizia “Albani”
Gli esperti ora si confronteranno su quel dna maschile che era stato prelevato dalle due dita di una mano di Chiara Poggi. Mentre la Procura di Pavia e la difesa di Stasi leggono la “compatibilità” tra il materiale sulle unghie e il Dna di Sempio come un elemento che lo colloca sulla scena del delitto, i consulenti del 37enne evidenziano l’impossibilità di stabilire se quella traccia è frutto di un contatto con la vittima oppure per “trasferimento”.
Scontro tra consulenti
Per i legali dell’indagato, Angela Taccia e Liborio Calatiotti, la perizia non è affidabile dal punto di vista scientifico perché si basa, come chiarito dalla stessa Denise Albani, su dati documentali del 2014 non “consolidati”. Di opinione opposta ovviamente i difensori e i consulenti di Stati. Per Giada Boccellari e Antonio De Rensis, la perizia di Albani ha confermato le analisi dei loro esperti. Infine, per i consulenti della famiglia Poggi una perizia basata su dati “non consolidati” non ha alcun valore scientifico e non aggiunge, dunque, in sostanza, nulla di nuovo al caso.
In aula si tornerà a parlare anche delle telefonate a vuoto di Sempio al fratello di Chiara, Marco, pur sapendolo assente, e dello scontrino del parcheggio che per l’accusa non è di Sempio.


