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HomeEsteri Gaza, secondo round di negoziati a Sharm. Witkoff e Kushner arrivati in Egitto

Gaza, nuovo round di negoziati
Hamas: “Clima positivo”
Trump: “Intesa entro domenica”

La trattativa su ritiro Idf e Barghouti

Witkoff e Kushner arrivati in Egitto

di Antonio Fera07 Ottobre 2025
07 Ottobre 2025

Attacco israeliano alla periferia di Gaza City, 7 ottobre 2025 | Foto Ansa

SHARM EL SHEIK – Dopo il “clima positivo” del primo round di negoziati e il manifesto ottimismo di Donald Trump, a Sharm el-Sheikh (Egitto), inizia la seconda giornata dei colloqui indiretti tra Hamas e Israele, mediati da egiziani e qatarioti. Non trapela molto rispetto ai dettagli del potenziale accordo. Ma chi esercita una reale pressione sul negoziato è il presidente americano, ideatore del piano di pace sul tavolo: “Intesa sulla fase uno entro domenica”. Intanto, mentre si discute del ritiro delle Idf dalla Striscia e della liberazione del leader palestinese Marwan Barghuthi, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani chiede una tregua olimpica in vista di Milano-Cortina 2026.

Media egiziani: “Altro round sulla base mediatori-Hamas”

A riferire del “clima positivo” del primo giro di consultazioni in Egitto è stato Al-Qahera News, media collegato all’intelligence de Il Cairo. Secondo il sito di informazione in lingua araba, il secondo round di colloqui proseguirà “sempre tra Hamas e i mediatori”. Nel giro di poche ore, fonti vicine ai negoziatori di Hamas confermano le indiscrezioni emerse sulla stampa egiziana.

La trattativa sul ritiro delle Idf

Da parte di Hamas, come confermato a inizio negoziato da Mousa Abu Marzouk, uno dei leader, in un’intervista ad Al Jazeera, ci sarebbe “la totale disponibilità ad allontanarsi dal governo della Striscia”. Il movimento, però, non retrocede rispetto alle sue condizioni per il raggiungimento di una pace duratura: “Ritiro completo delle Idf e garanzie internazionali sul rispetto dell’accordo”. In merito alla questione disarmo, Hamas finora non ha assunto impegni, anche se, come riferito da Repubblica, il capo delegazione Khalil al-Hayya sarebbe “disposto a un compromesso ma non a consegnare i fucili”.

Il nodo della liberazione di Barghouti

Un altro nodo sul tavolo della trattativa sembra sia la liberazione di Marwan Barghouti, alto dirigente di Fatah, considerato dai suoi sostenitori “il Mandela della Palestina”. In carcere da oltre 23 anni, il leader 65enne viene spesso citato come potenziale guida di una Anp rinnovata. Un funzionario palestinese ha dichiarato ai media israeliani che Hamas insiste per il suo rilascio, sostenendo che questa sia “l’ultima opportunità per liberarlo”.

Marwan Barghouti (immagini di repertorio) | Foto Ansa

Hamas: “Israele continua i massacri, arabi in silenzio”

In un comunicato nel secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre di due anni fa, Hamas sostiene che la situazione a Gaza sia un “fallimento arabo senza precedenti”. Il testo, citato da Al Jazeera, recita: “Israele continua la sua brutale guerra contro il popolo palestinese commettendo massacri contro civili indifesi, tra il vergognoso silenzio e la complicità internazionale”. Il popolo palestinese, a due anni di distanza dal 7 ottobre, per Hamas “rimane radicato nella sua terra, aggrappato ai propri legittimi diritti di fronte ai piani di liquidazione e di sfollamento forzato”.

Media locali: “Witkoff e Kushner arrivati in Egitto”

Intanto l’inviato speciale Usa Steve Witkoff, e il genero del presidente americano, Jared Kushner, “sono arrivati in Egitto per prendere parte al secondo round di colloqui su Gaza”. Lo riferiscono i media egiziani.

Tajani: “Chiediamo all’Onu una tregua olimpica per Milano-Cortina”

“Dobbiamo essere paladini della pace”, è il messaggio del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani a margine della XII edizione della Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, in corso a Roma. Per il vicepremier “Roma e l’Italia sono sempre di più in un crocevia di pace, sviluppo e crescita”. Dunque la richiesta ufficiale della Farnesina all’Onu: “In vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina presentiamo alle Nazioni Unite una proposta di tregua olimpica, per tutte le guerre, comprese l’Ucraina e il Medio Oriente”.

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