Genova, protesta in piazza. Richieste le dimissioni del sindaco Doria e del governatore Burlando

135333955-9a59c6a2-8cea-429c-bdaf-79da0f9e8302Migliaia di genovesi si sono riversati per le strade della città colpita lo scorso 9 ottobre dall’alluvione, richiedendo le dimissioni della Giunta regionale e comunale – il sindaco Doria e il governatore Burlando prima di tutti –  e dei dirigenti del centro meteo Arpal. Guidato dai cantanti Cristiano De André e Francesco Baccini, il corteo del comitato #Orabasta è partito da piazza De Ferrari, dove ha sede il palazzo della Regione, per poi fermarsi davanti a Palazzo Tursi, sede del Comune, dove è avvenuto il lancio di uova, di monetine, di bottigliette di plastica e di altri oggetti, urlando insulti come «vergogna», «assassini» e «sapete solo rubare». Tensione e rabbia che sono successivamente sfociate in spintoni e insulti ai danni del consigliere comunale del gruppo misto Mario Baroni.
«Non possiamo rialzarci ancora una volta da soli» hanno affermato a gran voce i manifestanti. «Le promesse non ci bastano più, i soldi del 2011 non li abbiamo mai visti, ora vogliamo che questi vengano gestiti con la massima trasparenza». Chiare le richieste della piazza: immediato sblocco dei fondi stanziati per il dissesto idrogeologico, messa in sicurezza del territorio da parte del Governo e stanziamento di fondi per il risarcimento dei commercianti genovesi e di tutti i cittadini. Claudio Sava, portavoce della delegazione dei manifestanti, è stato ricevuto da Doria e dal vice Stefano Bernini, ma, tornato dall’incontro, commercianti e cittadini l’hanno contestato perché non aveva esaudito la richiesta di dimissioni delle autorità cittadine e regionali. Nonostante il mancato ottenimento delle dimissioni della giunta, la delegazione è riuscita comunque a smuovere le acque e ad aprire i lavori del consiglio comunale, annunciati dallo stesso Doria, il quale ha dichiarato che verrà creato «un fondo per coprire le tasse fino al loro azzeramento di cui potranno usufruire tutti i cittadini danneggiati dall’alluvione». Il sindaco ha anche annunciato un nuovo incontro con i cittadini tra dieci giorni «per fare il punto su tutti i temi che hanno sollevato».
Il ministro dell’Economia Padoan, intanto, ha firmato il decreto che sospende i tributi dal 10 ottobre fino al 20 dicembre per i contribuenti residenti nei comuni colpiti dall’alluvione, mentre il Consiglio regionale della Liguria ha approvato un disegno di legge che stanzia i primi venti milioni per le imprese danneggiate.

Oltre alle istituzioni, si sono attivati anche i musicisti Francesco Baccini e Cristiano De Andrè. «C’è bisogno della parola, dell’indignazione verso chi non ha fatto nulla – ha affermato De Andrè – i soldi c’erano, dovevano essere dati. Noi siamo qui. La musica deve cambiare». Ha poi proseguito il cantautore: «Cercheremo di organizzare un grande concerto per Genova, per aiutare le persone colpite».

Renato Paone

Renato Paone

Nato a Carpi (Mo) il 16 luglio 1986, si è laureato in Scienze Storico–Religiose presso La Sapienza di Roma. Nel 2007 ha iniziato a collaborare con il quotidiano “Il Corriere Laziale” ottenendo, al termine del biennio, il tesserino da pubblicista. Ha proseguito la sua attività giornalistica scrivendo su alcune riviste on line, interessandosi prevalentemente di politica estera, Medio Oriente, Asia e Africa, e pubblicando il suo primo libro, “Jihad e Stampa Cattolica”, nel settembre del 2013.