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Germania, si ferma il Pil
economia in stagnazione
nel quarto trimestre 2019

Stime per il 2020: Italia ultima in Ue

all'orizzonte c'è il temuto coronavirus

di Tommaso Coluzzi14 Febbraio 2020
14 Febbraio 2020
Foto Pixabay

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Dopo la stima di ieri della Commissione europea sulla crescita dei paesi Ue nei prossimi anni, arrivano altri dati scoraggianti per l’economia dell’Unione. Il Pil della Germania è rimasto fermo, a crescita zero, nel quarto trimestre del 2019. A segnalarlo è lo stesso ufficio di statistica federale tedesco che ammette: l’economia è rimasta stagnante nell’ultimo trimestre con una variazione dello 0,4% anno su anno.

La crescita dell’economia della Germania, secondo il Destatis, si ferma a un +0,6% nel 2019. È il risultato di un anno altalenante: dopo una partenza dinamica nel primo trimestre (+0,5%) e un calo nel secondo (-0,2%) si era registrato un lieve recupero nel terzo trimestre del 2019 (+0,2%), con l’ultimo chiuso a zero con l’economia “in stagnazione”.

Nel frattempo è arrivata una stima flash di Eurostat proprio sul Pil del quarto trimestre del 2019 sia nella zona euro che nella Ue-27: l’aumento è di appena lo 0,1%, mentre nel trimestre precedente era salito di 0,3%. L’Italia, con -0,3%, è penultima in Ue, prima della Finlandia il cui Pil è calato dello 0,4%. La Germania, come abbiamo visto, è ferma, mentre la Francia scende di 0,1%. Tra eurozona e Unione europea soltanto Finlandia, Italia e Francia hanno riportato un segno negativo nell’ultimo trimestre del 2019.

Ieri erano arrivate le stime di crescita della Commissione europea che avevano ulteriormente ridotto le prospettive italiane: da +0,4% a +0,3% nel 2020 e da +0,7% a +0.6% per il 2021. In Europa l’Italia è fanalino di coda nella classifica della crescita stimata nel 2020: le prime tre posizioni toccano a Malta (+4%), Irlanda (+3,6%) e Cipro (+2,8%), mentre in fondo ci sono Francia (+1,1%), Germania (+1,1%) e Italia (+0,3%).

La Commissione Ue lascia invariate le stime di crescita per la zona euro e per la Ue-27: nel 2020-2021 cresceranno rispettivamente di 1,2% e 1,4%, come previsto a novembre scorso. “La crescita prosegue con passo costante e moderato”, scrive Bruxelles, che segnala però un nuovo rischio del quale (per ora) si vedono effetti limitati: il coronavirus.

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