Heuzé a Lumsanews “Nessuno è mai stato determinato come Macron”

Per il corrispondente di "Le Figaro" intesa con Gentiloni e non con M5s

Con quale leader politico l’Italia è stata presa come modello in Francia?

“L’esperienza di Renzi quando era presidente del consiglio aveva affascinato l’estero, prima la Germania e poi la Francia. Le sue riforme sono state molto seguite dai francesi. Ma col fallimento di Renzi, c’è stata della distanza col panorama italiano. Per il momento nessuno cerca di fare alleanza con le forze italiane. Ma siamo in un periodo di transizione ed è sempre così fra Francia ed Italia. C’è sempre un momento di attrazione e uno di repulsione: ora siamo in una fase negativa dei rapporti.”

Un esempio di questa repulsione?

“Macron vuole dare uno stop al treno Torino-Lione sostenendo che non è più la priorità del momento. Questo fa infuriare il governo italiano che ha investito molti soldi nella realizzazione di questa infrastruttura per aprire le frontiere economiche dell’Italia. Calenda e Delrio sono rimasti stupiti nel vedere che la Francia potrebbe frenare questo sviluppo”.

Sempre restando sui rapporti Italia-Francia, un caso in cui la Francia deve accettare delle condizioni italiane?  

“Ad esempio, Vivendi è il principale investitore in Italia con Telecom Italia e Mediaset. Nel 2016 c’è stato un accordo fra Berlusconi e Bolloré per lanciare una tv premium a livello europeo. Poi vivendi ha disdetto l’accordo e Berlusconi ha chiesto i danni perché l’accordo non è stato implementato.  Ecco in questo caso, è molto probabile che vivendi dovrà piegarsi alle regole italiane”.

Passando alle riforme, durante la campagna elettorale Macron ha sostenuto di non essere né di destra né di sinistra, ma molti lo stanno accusando di star facendo delle manovre di destra. Che ne pensa lei da cittadino francese in Italia?

“La Francia è stata a lungo un paese bloccato: non ci sono state riforme sulla salute, sulla scuola, sul lavoro. Macron ha accettato la sfida di farle nonostante siano molto impopolari perché impongono dei sacrifici. Facendole però scende la sua quota di popolarità. Perché dico questo? Perché spiegare che sono provvedimenti indispensabili che consentiranno alla Francia di realizzarsi e ripartire. Io non penso che sia di destra o di sinistra. Penso sole che faccia le cose necessarie per rilanciare l’immagine francese.”

In Italia c’è, secondo lei, qualcuno che farebbe la stessa cosa?

“Renzi aveva cercato di rompere il monopolio dei sindacati e delle corporazioni. Lo ha fatto con il Jobs Act e non è stato accusato di essere di destra. Renzi è democratico e si sa bene. Tornando a Macron, penso che si debba dare tempo al tempo. Al momento, lo vedo pragmatico e determinato a cambiare le cose. Ha un quadro chiaro degli obiettivi, compie un’analisi molto lucida dei problemi della Francia. Devo dire che non ho mai visto prima un leader con una tale determinazione”.

Alessio Foderi

Nato a Orbetello nel 1994, cresce nella Maremma Toscana e si trasferisce a Pisa, per frequentare l’università dove, dopo aver trascorso un periodo a Londra, si laurea in traduzione e interpretariato nel Luglio 2016. Oltre le lingue, coltiva molte passioni come la fotografia e il cinema: curioso e determinato, dal 2014 inizia a collaborare con RadioEco.it, prima come blogger e poi come speaker della trasmissione settimanale “Associazioni d’Idee”. Adesso alla Lumsa per inseguire una passione e realizzare un sogno.