Valentina Martano, Direttrice raccolta fondi Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM)

"Il caso Ferragni-Baloccopuò essere un'opportunità per lavorare meglio"

Martano: “Il pericolo è che i donatori perdano la fiducia negli ETS in futuro"

“Se si continua a parlare in maniera generalizzata e con così tanta negatività della mancanza di trasparenza nelle donazioni, il rischio è che anche chi non ha colpa venga penalizzato”. Valentina Martano, direttrice raccolta fondi di Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism), spiega a Lumsanews l’importanza di una comunicazione trasparente. 

Quali sono le conseguenze dello scandalo Balocco Ferragni?

“Secondo me migliorerà la qualità delle partnership con le aziende. È un’opportunità per tutti di lavorare meglio e con maggiore attenzione sulla comunicazione. Il pericolo invece è che le persone generose vengano fuorviate dal troppo rumore sulla non trasparenza e che la fiducia nelle associazioni venga minata. Fiducia che noi associazioni abbiamo guadagnato con fatica negli anni”.

Ma c’è anche un aspetto positivo

“Si registra un grande aumento di professionisti sempre più specializzati nel settore. Questo testimonia una grande attenzione, anche da parte delle nuove generazioni, agli ETS. Inoltre possiamo constatare la nascita di corsi di laurea dediti allo studio del terzo settore: un segnale fortemente positivo”.

Cosa ne pensa dell’idea di un’ulteriore legge che regoli del Terzo settore?

“Le formalità sono già tante. Noi ETS siamo giustamente tenuti a resocontare le nostre attività e la Riforma del Terzo settore ci obbliga ad essere ancora più precisi. Adesso noi rendicontiamo tutto quello per cui percepiamo delle donazioni, sia da pubblico che da privato. Per gli enti grandi introdurre ulteriori strette sarebbe complicato ma più fattibile, per gli enti più piccoli diventerebbe faticoso, quindi si rischia di ingolfare il lavoro”. 

Quali sono i costi nella donazione?

“I costi esistono nella filiera, tra queste le transazioni che vanno riconosciute agli istituti bancari. È ovvio che all’associazione non arrivi la somma intera devoluta a causa di queste, ma le ripartizioni dei costi sono specificate in Aism chiaramente”.

Può spiegare la trasparenza delle partnership?

“In una partnership viene stipulato un contratto legale tra l’azienda e l’associazione in cui è tutto spiegato: quali sono le responsabilità, chi si fa carico dei costi e chi della distribuzione. L’azienda produce, distribuisce, fa la promozione e assicura una percentuale all’associazione non profit. Queste percentuali dovrebbero essere chiaramente descritte nei canali dell’azienda. Il problema può sorgere quando la vendita del prodotto avviene tramite canali indiretti. In quei casi l’azienda non può riconoscere la stessa donazione all’associazione poiché altrimenti ci perderebbe. In base ai prezzi di vendita dei diversi canali dunque si stabilisce la percentuale da destinare all’associazione. Possiamo dire che il canale diretto è sempre più garantito perché si incorre in meno costi intermedi”. 

Sofia Zuppa

Nata ad Arezzo, città natale di Petrarca e Vasari, sono migrata nella dotta, la rossa e la grassa Bologna, città dai contorni caldi che mi ha amabilmente cresciuta. Infine sono piombata nell'antica ed eterna Roma. Un viaggio sempre intessuto dall'amore per lo studio e per il giornalismo, una passione che spero un giorno possa portarmi ancora più lontano...