Daniela Reppucci, team leader dell'agenzia di marketing GrowUp Group

"Dopo il caso del pandorola conseguenza: maggiorescetticismo verso gli ETS"

Daniela Reppucci, racconta a Lumsanews l'importanza di una giusta comunicazione

“Lo scandalo Balocco – Ferragni ha certamente avuto un impatto con le persone che diffidano di più della beneficenza. L’informazione corretta è sempre la miglior scelta e l’unica prerogativa per una crescita e uno sviluppo concreto”. Daniela Reppucci dell’agenzia di marketing GrowUp Group, spiega a Lumsanews come si svolge nella maniera corretta la raccolta fondi e racconta di quali tipologie di donazione diffidare.

Lei si occupa di fundraising. In cosa consiste il suo ruolo?

“Nella nostra attività la figura del dialogatore è fondamentale: l’attività consiste nel trovare sostenitori regolari tramite donazioni effettuate solo con conto corrente o carta, un’operazione di pagamento tracciabile. Esiste poi la figura del provider, che è la persona che si occupa di intrattenere i rapporti con i referenti delle ONLUS e di stipulare contratti. C’è poi il dipartimento eventi che si occupa di trovare luoghi nei quali possiamo essere ospitati per l’attività: dai congressi, alle farmacie, ai supermercati”. 

L’obiettivo sono le donazioni continuative?

“Assolutamente sì. Noi cerchiamo di far capire alle persone che ha molto più valore una donazione diluita nel tempo, anche per un periodo definito che può riguardare qualche mese, rispetto a una donazione singola. Il nostro obiettivo è quello di permettere alle Onlus di avere una certa garanzia e maggiore sicurezza di essere sostenuta”. 

Le donazioni in contanti sono affidabili?

“Cerchiamo sempre di spiegare alle persone che non è un metodo di donare sicuro e affidabile. In Italia si può fare solamente se c’è una compravendita. In caso contrario, dietro a una richiesta di contanti non c’è alcuna sicurezza, addirittura a volte le persone che chiedono la donazione non fanno nemmeno parte dell’associazione. Ci sono anche associazioni affidabili, ma non so quale percentuale devolvano alla causa, sicuramente piccola”.

Che ripercussioni avrà lo scandalo Balocco-Ferragni?

“In termini aziendali il caso Balocco-Ferragni è stata una brutta batosta, poiché le persone confondono il lavoro dei due privati con il lavoro degli ETS. Inoltre ho riscontrato nel campo molto più scetticismo nei confronti degli enti umanitari. Non sono stata informata di alcuna disdetta per il momento, quindi non credo sia un qualcosa che possa inficiare nel passato quanto più nel futuro”. 

E in termini di testimonial? 

“Penso che adesso le aziende e le celebrità ci penseranno un po’ di più prima di sponsorizzare le ONG no profit, però non credo verranno mai a mancare queste collaborazioni, vuoi per questioni di devozione verso le cause, vuoi per questione di immagine, quello sta alla coscienza di ognuno”.

Sofia Zuppa

Nata ad Arezzo, città natale di Petrarca e Vasari, sono migrata nella dotta, la rossa e la grassa Bologna, città dai contorni caldi che mi ha amabilmente cresciuta. Infine sono piombata nell'antica ed eterna Roma. Un viaggio sempre intessuto dall'amore per lo studio e per il giornalismo, una passione che spero un giorno possa portarmi ancora più lontano...