Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l'incontro con la La delegazione del M5S a Palazzo Chigi, Roma, 14 dicembre 2020. ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI

Crisi, Conte alla Cameramissione per trovare votie non far cadere il governo

Non si esclude l'idea che il premier possa accennare a un suo partito

È da poco iniziato l’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla Camera.

Il premier terrà il suo discorso, con l’obiettivo di ottenere la maggioranza assoluta e di conquistare, domani al Senato, una fiducia che si avvicini il più possibile ai 161 voti (la maggioranza assoluta). Già dai numero di oggi alla Camera sarà possibile capire cosa succederà domani nel vero e proprio banco di prova, cioè l’aula del Senato.

La Costituzione, però, non impone che i governi siano retti da una maggioranza assoluta. A Conte e ai possibili responsabili può bastare la maggioranza relativa, traguardo conquistabile con un unico voto in più rispetto alla metà votanti. Questa soluzione, tuttavia, non piacerebbe al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si aspetta una soluzione più salda visto il contesto in cui si trova il paese.
Esistono comunque nella storia repubblicana una dozzina di precedenti, un paio anche legati all’era berlusconiana, che costringerebbero Mattarella ad accettare un simile risultato.

Stando alle prime indiscrezioni sul discorso che Conte sta preparando, non si figura un J’accuse nei confronti del leader di Italia Viva Matteo Renzi. Niente polemica, ma un richiamo alla difficile posizione in cui si trova il paese a causa della crisi sanitaria tutt’ora in atto. Crisi sanitaria che porta con sé una crisi economica, con il bisogno di risposte forti e risolute. Risposte che spettano all’Europa, a cui Conte dedicherà parte del suo discorso.

Non è da escludere, infine, che Conte possa far trapelare in filigrana nelle sue parole riferimenti a un futuro partito personale nel quale troverebbero casa ex grillini, transfughi di Italia Viva e centristi.

Aggiornamento 12:32: «All’inizio di questa esperienza di governo, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese.  Un’alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese»

Aggiornamento 12:37: «Non avremmo potuto realizzare tutto quello che abbiamo fatto se non ci fossero state condivisione, collaborazione, responsabilità, in ciascuna – ciascuna – forza politica»

Aggiornamento 12:41: «Nel pieno della pandemia Covid e mentre da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso non trovo alcun plausibile fondamento. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No»

Aggiornamento 12:56: «Il governo, chiaramente nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l’esigenza di assicurare stabilità al sistema politico»

Andrea Noci

Sono nato il 5 ottobre 1998 a Firenze. Laureato in Lettere moderne, con una tesi in Grammatica italiana. Amo la lingua italiana e utilizzarla in tutte le sue forme per scrivere.