HomePolitica Il M5S annuncia le espulsioni di 16 deputati
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5 Stelle verso la scissione
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Ipotesi nuovo gruppo

Il provvedimento dopo il no alla fiducia

Di Battista potrebbe guidare dissidenti

di Niccolò Pescali19 Febbraio 2021
19 Febbraio 2021

Mentre anche alla Camera il governo Draghi incassava una sostanziosa fiducia, il Movimento Cinque Stelle si divideva ancora. Se al Senato i no erano stati quindici, a Montecitorio è andata peggio. Con sedici no, quattro astenuti e anche dodici assenti il numero complessivo dei “ribelli” sale a 51. La spaccatura era nell’aria e tutto fa pensare che potrebbe trattarsi dell’inizio di emorragia che indebolirà sempre più i pentastellati.

Il capo politico Vito Crimi ha annunciato in mattinata l’espulsione: “Come già avvenuto al Senato, anche i portavoce del Movimento che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi. Chi ha scelto di votare diversamente ha scelto di chiamarsi fuori da questo gruppo, lasciando dei vuoti”.

Il reggente non ha nascosto il suo disagio: “Più volte ho dovuto scegliere fra le mie posizioni personali e quelle del Movimento. Ho scelto le seconde con la consapevolezza che i miei voti non dovevano essere espressioni di un credo personale, ma di una realtà condivisa, di una forza collettiva in grado di perseguire ideali e obiettivi ben più alti dei miei”.

Tra gli “epurati” c’è chi minaccia un’azione legale per rimanere nei ranghi, accusando i vertici di non rappresentare più una vera guida legittimata ad espellerli. Ricorsi a parte, intanto si fa più insistente la voce che vuole la creazione di un nuovo gruppo alternativo.

Domani alle ore 18 è atteso l’intervento dell’ex deputato Alessandro Di Battista, che in tanti pensano possa capeggiare l’ala ortodossa dei Cinque Stelle, fedeli alla linea politica dei movimentisti della prima ora. L’ex pm Antonio Di Pietro gli avrebbe già offerto il simbolo di Italia dei Valori.

Ci sono tuttavia anche altre strade per i dissidenti. Una guarda a sinistra: esponenti come Matteo Mantero, Virginia La Mura e Dorana Sarli potrebbero raggiungere Paola Nugnes ed Elena Fattori nei ranghi di Leu. La frangia più antisistema del gruppo immagina il ricongiungimento con l’ex collega Gianluigi Paragone in Italexit.

Grillo, invece, non muta la sua linea. Il Garante sui social è intervenuto in difesa della strada da lui scelta e avvallata dal voto popolare sulla piattaforma Rousseau. “I grillini non sono più marziani”, ha scritto, tracciando una linea che unisce la sonda Perseverance, appena atterrata su Marte, alla “perseveranza” del sì del M5S ad un governo ambientalista. Ma i dissidenti hanno scelto comunque altre strade.

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