Il Papa tace sulla polemica con la Turchia e dedica l’udienza generale alle differenze uomo-donna.

Sulla teoria del gender: «Mi chiedo se non sia espressione di frustrazione»

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Papa Francesco sceglie il silenzio e, all’udienza generale del mercoledì, preferisce far decantare la polemica accesa dal premier turco Erdogan dopo le parole di Bergoglio sul genocidio del popolo armeno, non facendo alcun accenno all’incidente diplomatico che ha indotto Ankara a rivolgere un severo monito al Pontefice accusato di dire “stupidaggini”: non commettere mai più lo stesso errore.

In una piazza San Pietro primaverile e, come al solito, gremita, Francesco ha deciso di incentrare il consueto discorso del mercoledì, come preparazione al Sinodo sulla famiglia del prossimo ottobre, sulla complementarietà, ma anche sulle differenze sessuali tra uomo e donna, che, come ha spiegato lo stesso Bergoglio, «portano in sé l’ immagine e la somiglianza di Dio». L’uomo e la donna – ha spiegato Francesco, riprendendo un versetto della Bibbia – sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio e la perdita della fiducia nel Padre celeste genera tra loro divisione e conflitto. Una riflessione, quella del Pontefice, che – quasi fosse una ossimorica eco – non può non far pensare a quelle parole pronunciate qualche mese fa dal premier turco, che aveva giudicato “contro natura” considerare uomo e donna sullo stesso piano. «I due generi sono diversi per indole e costituzione fisica e le donne devono fare le madri» aveva detto Erdogan.

Soffermandosi sul ruolo della donna, Bergoglio ha ribadito, questa mattina, la necessità che la sua voce abbia un’ autorevolezza riconosciuta nella società e nella Chiesa perché «sono tante le cose che il genio femminile può offrire alla società».

«L’ uomo e la donna devono parlarsi di più, ascoltarsi, conoscersi, volersi più bene. Solo così, sostenuti dalla grazia di Dio, potranno progettare l’ unione matrimoniale e familiare per tutta la vita – ha insistito Francesco -. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, e lo è per tutti, non solo per i credenti». Poi l’esortazione agli intellettuali «a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta».

Parlando, poi, della teoria del gender il Papa si è chiesto se questa non sia piuttosto l’espressione di una frustrazione e di una rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Non è la prima volta che Francesco muove una critica del genere: già il mese scorso, durante la visita a Napoli, incontrando una coppia sposata da 31 anni, aveva definito questa teoria «quello sbaglio della mente umana che fa tanta confusione».

E mentre il Vaticano sceglie di far sfumare le polemiche con la Turchia, con il Papa rimasto fino a ieri sera serenamente riunito a Santa Marta assieme al Consiglio dei nove cardinali,  in attesa di dar corpo alla riforma della Curia, c’è da registrare il ripetuto attacco, la notte scorsa, da parte di hacker turchi al sito web del Vaticano.

Intanto il presidente Erdogan ha fatto sapere in anticipo che respingerà il voto dell’ Europarlamento sul “genocidio” degli armeni nel 1915. «Il voto mi entrerà da un orecchio e uscirà immediatamente dall’ altro perché la Turchia non può riconoscere un tale peccato o crimine», ha dichiarato il capo dello Stato islamico moderato, parlando con la stampa prima di partire per una trasferta in Kazakistan. Oggi pomeriggio il Parlamento europeo dovrà, infatti, pronunciarsi su una risoluzione che riguarda “la commemorazione del centenario del genocidio armeno”, il 24 aprile.

Samantha De Martin

Samantha De Martin

È nata a Reggio Calabria. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureata in Scienze Umanistiche. Specializzata in Linguistica, ha maturato la passione per il giornalismo grazie ad uno stage nella redazione della rivista “Progress” scrivendo di cultura e viaggi. Ha collaborato con il quotidiano “Cinque giorni” occupandosi della cronaca di Roma. Nel 2008 la passione per la scrittura l’ha condotta alla pubblicazione del romanzo “Pantarei”, vincitore dei premi “Anassilaos” e “Calarco”.