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Il ritorno di Berlusconi nelle vesti di riunificatore del centrodestra

di Federico Capurso28 Settembre 2015
28 Settembre 2015

485349647Silvio Berlusconi torna in campo. L’annuncio arriva da Calvagese, sul lago di Garda, dove il presidente di Forza Italia si è recato, in compagnia di Francesca Pascale, per la chiusura della tre giorni di formazione politica organizzata dal suo ex ministro Mariastella Gelmini.

«Questa mattina segna il mio rientro sulla scena della politica», spiega ai sostenitori che riempiono la sala.  D’altronde, lo scenario che si è consolidato nel panorama politico del centrodestra è, per Berlusconi, il più favorevole possibile ad un suo rientro. Il calo di Forza Italia si è arrestato, rendendo comunque palese la debolezza del partito nel momento in cui è stato privato del suo leader. Dall’altra parte, Matteo Salvini ha iniziato a perdere qualche punto di consenso. A dare un ultimo colpo all’apparente sgretolamento generale del centrodestra (avvenuto nei mesi di lontananza dell’ex premier dalla politica) ci ha pensato Denis Verdini, l’ex consigliere di palazzo Grazioli, uscito dal gruppo forzista a Palazzo Madama insieme a dodici senatori per fare da stampella al governo. Una mossa, quella di Verdini, utile più che mai a Berlusconi, che non vuole tornare alle urne. Ha bisogno di tempo per rimettere in sesto il partito e ricostruire la sua leadership. In quest’ottica, fa buon gioco l’abbandono dei senatori verdiniani che, agli occhi dell’opinione pubblica, danno l’idea di un centrodestra frammentato senza di lui.

E così, tutto ora sembra pronto. Berlusconi potrà rientrare in gioco nelle vesti del leader riunificatore, intorno al quale si ricompatta Forza Italia e tutto il centrodestra, ridando slancio al suo ruolo di leader ecumenico e moderato. Salvini, per ora – nei piani del Cav. – mantiene il ruolo che gli era stato dato un anno fa proprio da Berlusconi: «Lui attaccante, io in regia». Il segretario della Lega non sarebbe la prima scelta del Cav. per andare alle urne. Troppo sganciato da Forza Italia, troppo estremista su immigrazione ed Europa. Probabilmente preferirebbe portare un suo nuovo delfino dall’interno di Forza Italia; ancora meglio, un uomo che non sia legato all’ambiente politico, magari proveniente dal mondo dell’imprenditoria, come lui. E a riprova della contesa in atto tra i due, con Salvini che vorrebbe un ruolo da protagonista indiscusso, arrivano dal lago di Garda i complimenti conditi con un po’ di pepe da parte di Berlusconi: Salvini «parla prima alla pancia e poi alla testa della gente, ma comunque chapeau».

In attesa del pronunciamento della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, sulla quale il leader di Forza Italia ripone le sue speranze per una piena riabilitazione politica, e di un ritorno in televisione (da cui manca da tempo a causa del perdurare di una congiuntivite), a Palazzo Grazioli ci si prepara al primo vero banco di prova della nuova discesa in campo: le amministrative di Milano. Berlusconi apre all’accordo con Salvini sul nome di un candidato entro la settimana. «Può darsi – dichiara – non so ancora quando, ma io e Salvini ci incontreremo». E avverte: «A livello nazionale si farà un’intesa solo ai nostri patti», ma con Lega e Fratelli d’Italia «superiamo il Pd che è da solo».

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